Piazza Armerina: proposto regolamento del baratto amministrativo

Piazza Armerina. L’VIII Settore, Gestione Entrate Tributarie e Servizi Fiscali, ha proposto di deliberare in consiglio comunale il Regolamento del baratto amministrativo. Il baratto amministrativo è una procedura, in base alla quale i cittadini possono essere autorizzati a realizzare specifiche attività qualificate come “pubblico interesse” in cambio di agevolazioni tributarie sotto forma di esoneri o riduzioni, per un periodo limitato e per specifici tributi di competenza comunale. In una situazione di normalità economico finanziaria di un ente, questo regolamento parrebbe una panacea per i molti cittadini che si trovano in condizioni disagiate tali da non far seguito al pagamento dei tributi comunali, altro invece si presenta, a fronte di una situazione di crisi finanziaria in cui versa il nostro comune. E’ pur vero che, l’approvazione di tale regolamento, non comporta oneri riflessi o indiretti sul bilancio dell’ente, in quanto si demanda ad atti successivi la fissazione del tetto massimo delle agevolazioni tributarie concedibili nel rispetto della disponibilità di bilancio e dei vincoli di finanza pubblica.
Ma quale bilancio…… l’approvazione del regolamento peraltro, si contrappone alla delibera approvata in Consiglio Comunale inerente l’anticipo della Tari e conseguente anticipo della scadenza della prima rata proprio per l’esigenza di fare cassa. Infatti, la Corte dei Conti sezione regione Emilia Romagna con delibera nr. 27/2016, ha affermato, che il baratto amministrativo potrebbe determinare effetti pregiudizievoli sugli equilibri di bilancio, considerato che i debiti tributari dei cittadini sono iscrivibili fra i residui attivi dell’ente.
Peraltro, sempre la stessa Corte, riconosce la legittimità della riduzione delle imposte locali a vantaggio dei cittadini. Non ultima infatti, è la proposta di Giunta nr.69 del 20 Maggio , di affidare tutti i tributi da riscuotere da parte dell’ente, ad oggi solo in parte, alla Agenzia delle Entrate, con la condizione di trattenere una percentuale dei tributi recuperati in modo coatto. Partendo dal presupposto che le tasse debbano comunque essere pagate se si vogliono servizi più efficienti, non possiamo neanche tralasciare l’ipotesi da parte di questa amministrazione di mettere mano al regolamento affinché lo stesso possa essere modificato applicando dei criteri con i quali vengono calcolate le somme da pagare che non possono essere “membri nucleo famigliare più metri quadri”, oltre al fatto che, anche il criterio del calcolo delle somme per le attività commerciali dovrebbe essere modificato, sarebbe più corretto attribuire una quota unica annuale che permetterebbe ad ogni attività commerciale la possibilità al pagamento ed all’ente il recupero volontario.