Leonforte. Che fare?

Che fare? Era il titolo del giornale di Fontamara (romanzo di Silone), il primo giornale dei cafoni. Che fare? Si domandava il popolo se il potere ti ignora?
A Leonforte succedono cose che meriterebbero una risposta eppure il potere non risponde, perché? Perchè le interrogazioni e le interpellanze dei consiglieri di opposizione restano senza risposta? Rispondere “non c’è risposta” è cosa grave specie se il tema in questione è la mancanza di finanziamento dei cantieri di servizio ossia la sorte di tante famiglie, vincolate economicamente a quei soldi.
Che fare? Boh! La piazza virtuale non pare interessarsene, preferisce discutere di una chiacchiera riguardante il mancato ritiro degli ingombranti, chiacchiera priva di fondamento e smentita direttamente dal responsabile del servizio, il signor Gaetano Monsù : “Non è assolutamente vero come responsabile non ho mai detto a nessuno una cosa del genere…..ho spiegato che c’è una lista da seguire quindi c’è d’aspettare possono testimoniare persone che puntualmente sono state chiamate e abbiamo effettuato il ritiro… Ovviamente c’è anche Chi pensa che per ingombranti si dovrebbero effettuare traslochi” . Gli ingombranti verranno ritirati nei tempi consentiti a un personale numericamente limitato, dunque.
Stia sereno il leonfortese scrupoloso, gli operatori ecologici lavorano al meglio delle loro possibilità. Arredare i campi di elettrodomestici dismessi è un vezzo che riguarda un limite mentale e non un servizio mai sospeso. Non ci sono scuse paesani: siate civili e non gettate buste dal finestrino dell’autovettura nuova e profumata, il mondo va oltre un cruscotto lucido e griffato.
Siate sereni e gioite perché se è vero che i soldi per i cantieri di servizio sono limitati e altrettanto vero che la chiesa della Catena si farà! Da venti anni il paese attendeva questo momento. E ora grazie alla dedizione di sindaco, del presidente del consiglio, capogruppo di maggioranza e dell’ assessore all’urbanistica si farà. Il consiglio comunale nella seduta del 31 maggio 2019 ha votato all’unanimità la variazione al Prg consentendo alla chiesa e alla curia vescovile di Nicosia di porre fine “a un attendismo ventennale”.
I lavoratori in attesa di stipendio potranno pregare la Madonna in un luogo più consono alle loro aspettative.

Gabriella Grasso