Pietraperzia, incendiata l’auto del direttore del personale della Residenza Sanitaria, solidarietà da FP CGIL Enna

Si indaga sull’incendio dell’auto del dottor Gaetano Raimondi, direttore delle risorse umane della Residenza sanitaria assistita pubblica di Pietraperzia. Secondo gli investigatori il fatto è legato al lavoro del giovane professionista, originario e residente a Sant’Agata di Militello.

Il sindaco di Sant’Agata di Militello non si limita ad esprimere solidarietà al professionista ed ai familiari: “Ci auguriamo che, accanto al lavoro delle forze di polizia preposte ad accertare i fatti ed individuare i responsabili, ci sia una forte presa di posizione delle istituzioni e della società civile tutta, per isolare quella minoranza deviata che pensa di potersi permettere di minacciare la tranquillità di qualunque onesto cittadino”.


Solidarietà dal segretario della FP CGIL Enna, Giovanni Lavalle
“Desidero esprimere La mia vicinanza e quella degli iscritti FP CGIL , al Responsabile del personale della RSA Flavia Martinez di Pietraperzia DR. Gaetano Raimondi e al Direttore della Cooperativa Sociale Euronia ente gestore della struttura Dr. Toni Di Bella, per il momento di sgomento che segue l’orribile intimidazione ricevuta.
Apprendo, con rinnovato sgomento, dell’atto intimidatorio ai danni della macchina del Dr. Raimondi.
Ancora una volta, viene colpito un piccolo anello della trama sociale che seppur a fatica, sta tessendo le file per gestire la struttura serenamente garantendo un servizio eccellente per tutta la comunità di Pietraperzia e Barrafranca.
Ormai sembra di essere nell’occhio del ciclone, evidentemente si è temibili e scomodi.
A chì?!, mi chiedo, e perché?!.
Ma spero ardentemente che non rimangono sulle pagine dei giornali.
La RSA Flavia Martinez è una delle realtà più significative del bacino di Barrafranca, e , come tante altre piccole realtà della nostra provincia, lavora a fianco di chi vive gravi disagi sociali, per costruire dignità e giustizia.
Forse sono proprio questi diritti “negati” che ci rendono scomodi.
Nei nostri percorsi educhiamo le persone in difficoltà a non mollare mai, a non darsi mai per vinti, a credere che davvero le cose possono cambiare.
E quello che ci diciamo noi, sempre, in momenti come questi.
E proprio perché tutto sembra così difficile, di sicuro moltiplicheremo le ragioni della speranza, la determinazione dell’impegno. Perché non vogliamo mollare.
Al Dr. Raimondi al Dr. Di Bella e alle loro famiglie, a tutte le Cooperative, voglio dire che noi ci siamo, e che soprattutto, il fuoco che a tentato di ridurre in cenere il loro impegno ha invece riacceso la nostra passione per i diritti.
Agli uomini che hanno commesso questo gesto possiamo lasciare la nostra rabbia, ma non la nostra resa”.