Aidone: la statua di san Filippo apostolo celata, ritornerà visibile ad agosto

Aidone. Dopo oltre un mese di festeggiamenti a San Filippo apostolo, uno dei Santi più famosi e amati non solo dagli aidonesi ma dai siciliani, è ritornato nella sua cappella, nel santuario omonimo – chiesa di santa Maria La Cava – la statua del “santo dei forestieri”. E’ soprattutto nel periodo di fine aprile e tutto maggio, che il santuario di san Filippo diventa meta di migliaia di pellegrini che percorrono anche tantissimi chilometri a piedi per non mancare all’appuntamento annuale con il santo di cui sono note le doti taumaturgiche e di cui si celebra la festa il primo maggio. Fedeli che hanno anche potuto ammirare la cappella di san Filippo, ritornata nel suo splendore originario, a seguito dei recenti lavori di restauro, a cura della ditta Restart, per un costo complessivo di 102.000 euro. La cappella, con il nuovo restyling, dopo circa cinque mesi di lavori, ha così accolto, dopo i festeggiamenti, il simulacro che è stato posto nella nicchia dove normalmente è stato visibile. La novità è che, da quest’anno, contrariamente a quanto è avvenuto finora, la statua è stata celata con la tavola dipinta del ‘700, raffigurante il Santo che è stata anch’essa oggetto di restauro insieme alla cappella. L’originalità di quest’anno, quella cioè di celare la statua del santo, deriva, secondo quanto ha spiegato don Carmelo Cosenza, parroco della chiesa, da una tradizione che si faceva fino agli anni ‘40. La statua di san Filippo ritornerà nuovamente visibile nel periodo estivo, in concomitanza con il rientro degli emigrati. Specialmente nel mese di agosto, ogni domenica del mese, il simulacro verrà esposto. Poi, a novembre, per la festa del martirio di san Filippo e in occasione di altre feste. “La tavola che fa da copertura alla statua- afferma padre Carmelo – è “nata” nel ‘700 proprio per questo scopo”. In parrocchia, intanto, si sta ancora effettuando la raccolta di offerte per saldare le spese di restauro, che sono a totale carico della parrocchia.

Angela Rita Palermo