L’Università Popolare di Leonforte va in vacanza

Leonforte. Si è chiuso martedì 11 giugno l’anno accademico 2018/2019 dell’università Popolare, con la visita “spiegata” della basilica San Leone di Assoro. Moltissimi i temi trattati quest’anno: discriminazione di genere con analisi della disparità economica di ieri e oggi; storia nazionale e locale, con particolare attenzione alle donne, gli uomini ed i luoghi della storia, poeticamente ritratti nelle memorie di Ignazio Vanadia, lette ad alta voce dall’istrionico Filippo Stanzù; cambiamenti climatici e deforestazione. Quest’ultimo argomento ha interessato parecchio gli universitari, che hanno insistito con il dott. Luigi Buscemi sulla sorte degli eucalipti di contrada Morra la cui decimazione è ancora incomprensibile. L’integrazione è stato il tema declinato dal gruppo Musicabile di D’Amico/Maria/Benintende&Co., che ha raccontato l’incapacità di accettare l’altro. La collaborazione con Parco Sottarco per: “Adotta una Lampadina” è stata arricchente e ancora Porta Garibaldi e il suo discusso restauro, le cripte sconosciute illustrate dal dott. Crimì, le tombe monumentali e il bisogno di cautelarle. L’impegno civico non è mai mancato e i temi della differenziata e del disagio sociale e il PRG, con l’utopistico parco urbano e l’intestazione a Elisa Valenti, vittima innocente di mafia, di un’ala della biblioteca, hanno connotato gli incontri. L’anno è trascorso velocemente e il trovarsi per fare cittadinanza attiva sulla storia ha permesso al paese di ragionare su questioni morali e politiche, sollevando priorità altrimenti taciute. Dopo l’estate ricominceranno le lezioni di certo, meno certo è il luogo degli incontri data la mobilità di cose e persone che recentemente ha fatto cronaca paesana. Nelle antiche stanze di palazzo Bonsignore nuovi conti si aggirano, ci affidiamo alla loro sensibilità per la cultura e la sua necessaria divulgazione, noi fabbricatori di storie. L’Università Popolare è fatta da intelligenze diverse desiderose di sano e civile confronto, lontanissimi dallo starnazzare facebookiano, dirette e incantate da due maestri: la professoressa Giovanna Maria e il professore Giuseppe Nigrelli. Loro è il merito di aver trasformato il lunedì pomeriggio in un irrinunciabile spazio di idee e cultura.

Gabriella Grasso