“Così come abbiamo fatto negli ultimi due anni – dice Don Silvio Rotondo – e continueremo a fare, ringraziamo il Signore per il dono di padre Ferlauto, della sua esistenza e del suo sacerdozio alla nostra vita. Cerchiamo di fare sempre qualcosa in più per interpretare al meglio il suo carisma e la sua spiritualità e sviluppare nuove idee per portare avanti i suoi ideali e i suoi progetti, sempre focalizzati a migliorare la qualità della vita dei più deboli. Non c’è memoria senza gratitudine. Ecco perché abbiamo voluto denominare questi due giorni di commemorazione come “Festa del Grazie”.
Accanto al fatto che padre Ferlauto sia stato un grande uomo, bisogna collocarlo come portatore di una realtà che non è per lui, ma per noi. Tanti i dolori e le angosce da lui vissute, ma i limiti non hanno bloccato la prospettiva. Questi eventi sono anche una festa di gioia per tutto il territorio che ha visto lo sviluppo di quest’opera, che è in travaglio costante e con uno sguardo sempre rivolto al futuro. Produrre cambiamenti diceva padre Ferlauto, prospettare e inseguire il futuro per sanare il presente”.
A caratterizzare le due giornate di quest’anno, interessanti seminari: il primo l’uno luglio, sul rapporto tra padre Ferlauto e il territorio e l’altro, il due luglio, sul rapporto tra padre Ferlauto e la Chiesa. Nella serata dell’uno luglio si è svolta anche una “veglia in marcia” in memoria del fondatore e il due luglio una celebrazione eucaristica nella chiesa di “Cristo Nostro Socio”.
Tanta la partecipazione ai due eventi, segno evidente di un forte legame tra il fondatore dell’Oasi e il territorio.