Aidone. Associazionismo realtà antropologica: la disinformazione sulla Società massonica

L’ evento sulla Società massonica nella chiesa del Museo Archeologico di Aidone ospitato nel Convento dei Cappuccini (XVII sec.); evento considerato per “la rilevanza culturale del programma proposto e l’incidenza per la cultura storica della città di Aidone”, dal Polo Regionale di Piazza Armerina, Aidone ed Enna per i siti culturali, parchi archeologici della Villa del Casale e di Morgantina.

In prima mattinata, dopo il saluto di benvenuto a tutti i partecipanti da parte del dott. Rosario Patanè, dirigente dell’ Unità Operativa 3 (Valorizzazione, promozione, ricerca scientifica, gestione siti dipendenti, convenuti sono stati intrattenuti da un moderatore giornalista sulle finalità dell’incontro, i profili di assetto legislativo delle organizzazioni associative in Italia, le attese di tutte le tutte le potenze massoniche per offrire parole giuste ai giornalisti e alla opinione pubblica in ordine alla disinformazione sulla società massonica. A parlare per primo il dottor Paolo Battaglia la Terra Borgese. Il critico d’arte Battaglia ha delineato il suo intervento come atto dovuto alla base morale dell’ideologia umanitaria massonica. Intervistato dopo seminario, Paolo Battaglia La Terra Borgese si dichiara dispiaciuto – afferma di aver sì elencato alcuni nomi di massoni illustri nel mondo come Cesare Abba, Vittorio Alfieri, Giovanni Amendola, Baudelaire, Giovanni Bovio, Luigi Capuana, Giosuè Carducci, Goacomo Casanova, Gino Cervi, Marc Chagall, Chrysler (automobili), Churcill, Citroen (automobili), Francesco Crispi, Gabriele D’Annunzio, Edmondo De Amicis, Totò, Federico II, Camillo Finocchiaro Aprile, Ford (automobili), Giuseppe Garibaldi, Goethe, Oliver Hardy, Kipling, Giuseppe La Farina, Lipton (thè), Franz Liszt, Carlo Collodi, Giovanni Meli, Antonio Meucci, Mozart, Nathan, Oberdan, Paganini, Giovanni Pascoli, Pullman (tuttora i bus si chiamano col suo nome), Salvatore Quasimodo, Roosevelt, i Rothschild (banchieri francesi e tedeschi), Schubert, Mariano Stabile, Stendhal, Antonio Ugo, Voltaire, Jack Warner (produttore cinematografico), John Wayne, Oscar Wide -ma avrebbe anche voluto citare quelli a lui più cari come lo psichiatra Basaglia (a lui si deve il merito della chiusura dei manicomi), il biochimico King (che isolò la vitamina C), il medico Edward Jenne (scopritore del vaccino contro il vaiolo), Jean Marie Gallot (sacerdote, l’unico santo massone, beatificato da Pio XII).
Questa invece la relazione in sintesi del professor Vincenzo Giambanco, primario emerito di ostetricia e ginecologia, filologo massonico, che guarda alla massoneria come presidio di laicità dello Stato: “ La formazione di uno stato nazionale italiano ha molto tardato rispetto ad altri paesi europei, malgrado una lingua nazionale esistesse almeno dal XII-XIII secolo, a Palermo con la Scuola poetica raccolta alla corte di Federico II Imperatore ed a Firenze con il circolo dei Dolcestilnovisti, fino alla consacrazione con la Commedia di Dante. Tra altre ragioni di tale ritardo va considerata la presenza a Roma ed in tutto il centro della penisola di uno Stato pontificio, sostenuto per secoli con la giustificazione di garantire libertà alla Chiesa Cattolica. Quando nel XIX secolo maturarono le condizioni per un Risorgimento nazionale, che condusse attraverso alterne vicende alla formazione dello Stato unitario italiano, l’opera non potè ritenersi conclusa senza aver prima restituito all’Italia Roma come Capitale. La breccia di Porta Pia del 20 settembre 1870 segnò questo momento essenziale del Risorgimento nazionale e, allo stesso tempo, la cessazione dello Stato pontificio. Probabilmente questo vulnus fece sì che i primi decenni del nuovo Stato fossero segnati dal Laicismo, corrente di pensiero che ritiene assolutamente indipendenti gli ambiti della amministrazione statale, di interesse pubblico, dalle credenze religiose, di rilevo esclusivamente personale.

Questa condizione storica rese però difficile l’affermassi nel nostro paese della laicità dello Stato, cosa diversa dal laicismo, in quanto postula essenzialmente solo la distinzione tra Stato e Chiesa (libera Chiesa in libero Stato, diceva Cavour), senza alcun atteggiamento anticlericale o addirittura ateo. La laicità è frutto soprattutto dell’Illuminismo e delle Rivoluzioni americana e francese. Nella dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d’America si proclama, per la prima volta nella storia, il diritto di ogni uomo a perseguire la felicità e la rivoluzione francese sventolò la bandiera della Libertà, dell’Uguaglianza e della Fraternità. Sono tutte affermazioni di chiaro stampo massonico, come Massoni furono i principali attori delle due rivoluzioni ricordate. Il richiamo alla felicità come diritto, per esempio, fu dettato dal Massone Benjamin Franklin e Massoni erano i capi rivoluzionari Danton e Marat. Analogamente il Risorgimento italiano fu opera soprattutto della Massoneria, nei suoi due aspetti, talora difficilmente conciliabili, della Corte sabauda e dei moti popolari, sovente guidati da Garibaldi. Su queste basi poggia la funzione storica della Massoneria di difesa dei diritti di Libertà di pensiero e di associazione, di indipendenza da dogmi di qualsiasi provenienza, per una organizzazione dello Stato che sia al servizio di tutti, indipendentemente da razza e religione.
La universalità del pensiero massonico è stata considerata una minaccia dalla Chiesa romana, soprattutto finché questa si è identificata con uno Stato sovrano, e negli ultimi due secoli non sono mancate bolle e sanzioni nei confronti della Massoneria. Recentemente qualcosa sembra muoversi verso il dialogo, dall’una e dall’altra parte. Forse si comincia a comprendere che il pericolo, in generale, è la perdita di ogni spiritualità, della capacità di relazioni interumane rispettose della centralità dell’uomo. La laicità diviene, in tale contesto, garanzia per tutti di libertà, di Leggi non confessionalismi convivenza all’insegna della tolleranza, valore essenziale dell’etica massonica”. Il professore Giovanni Milazzo, studioso di filosofia e storia medievale, ha esaminato la Massoneria in Italia come tutela di libertà ed identità personale e collettiva. “Chi non conosce la Massoneria si avvia strumentalmente a lanciare crociate contro di essa, perché la società disinformata vuole un nemico contro cui rivolgere le proprie frustrazioni ed i propri mal di pancia. Quest’anno corre il settantesimo anniversario della Dichiarazione dei Diritti Universali dell’Uomo che ci ricorda che tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti. Noi siamo coriferi di tali principio che sono ancora lontani dall’essere universalmente accettati. Sono valori a cui i liberi muratori rimangono sempre fedeli. Coltiviamo questo sogno! Siamo consapevoli della crisi di identità dell’uomo moderno nel mondo della tecnica e della finanza che mette in subordine il nostro esistere, al vantaggio delle funzioni e delle prestazione che siamo in grado di rendere col ruolo astratto nella società. Chi non ci conosce coltiva nei nostri confronti solo pregiudizi, siamo torvi figuri terreno fertile per essere combattuti anche da una certa politica demagogica, idonea da dare in pasto alle folle. Dobbiamo abbracciare l’intera umanità. La condivisione di esperienze, mutuo soccorso, libertà di pensiero, di espressione, il rifiuto di vincoli religiosi integralistici; la tolleranza per la diversità e la forza di una comunità internazionale non possono e non debbono essere parole vuote ma seri e profondi concetti vitali per la massoneria e per l’intera società planetaria. L’appello va fatto anche alla Chiesa per il ruolo che essa svolge, che il suo messaggio non sia quello dei codici dettati dalle contingenze politiche ma recuperando il dettame delle Beatitudini di cui si parla poco. Che si ascoltino le sensibilità a suo tempo mostrate da Padre Esposito e da Padre Caprile. Che si apra con la disponibilità culturale ed umana mostrata dal Cardinale Ravasi (Intervista de Il Sole 24 ore del 14/02/2016) ed altri prelati colti ed aperti come, uno per tutti, il cardinale Seper.

L’Episcopato deve capire, particolarmente da noi in Sicilia, che le Bolle sono fuori dal tempo e dalla storia. Bisogna costruire ponti e non muri; che ci siano non frati e preti ma sacerdoti. Scrive Foscolo ne ”Le ultime lettere di Jacopo Ortis”: “che l’amministrazione del culto non sia bottega”.
I giovani, verso cui le nostre generazioni hanno tanta responsabilità pedagogica, devono, una volta tanto poter sollevare il loro capo chino sugli smartphone, devono disintossicarsi dall’aria mefitica delle discoteche e non rimanere dopati dalle propinazioni di questa società. A noi il compito di lasciare una difficile eredità. Frequento una Loggia dove da sempre ho potuto riflettere sull’insegnamento della storia che ci è maestra. In Loggia ho imparato a riflettere per me, per la famiglia, per gli altri. Non buttiamo al vento il patrimonio valoriale acquisito con gli anni. Il nostro è un compito difficile. Con purezza e consapevolezza guardiamo avanti. L’uomo si avvia a conquistare l’universo, l’intelligenza artificiale è già una realtà. Con il vate Orazio, siamo portati a dire ”Coelum ipsum petimus”. Se però siamo convinti di questo, abbiamo edificato un monumento alla nostra stoltezza ed interrato la ragione. Non ci è consentito!
Nonostante tutto, con perseveranza e convinzione dobbiamo andare avanti. Andare avanti si può”. Di humus massonico nello sviluppo storico dei popoli ha nutrito i partecipanti Mario Pavone, medico, Presidente Sezione di Palermo “Federico II di Svevia” dell’Accademia dei Filaleti, Presidente Zenit di Palermo dell’A.P.R.M.M.:” La Massoneria, nella sua dimostrazione pubblica, asserisce di essere “un ordine iniziatico che tende al perfezionamento e all’elevazione dell’uomo non soltanto in senso strettamente personale ma anche nei confronti della famiglia, della società e della religione intesa quest’ultima come strumento per innalzare la propria spiritualità. “La Massoneria, come la conosciamo noi oggi nasce ufficialmente il 24 Giugno 1717 con la Grande Loggia di Londra, successivamente denominata Grande Loggia d’Inghilterra. Tale data coincide con il giorno di San Giovanni suo protettore. Esattamente 302 anni fa. La ritualità e la simbologia che caratterizzano i contenuti massonici sono da considerarsi una vera e propria cassaforte nella quale è racchiusa la tradizione esoterica occidentale. Proprio il simbolismo è il metodo di studio del massone inteso come forma esteriore corredata da un significato storico che intrinsecamente si trova nel messaggio che viene trasmesso. La ritualità invece conferisce alla cerimonia la necessaria sacralità connessa ai suddetti simboli .Perchè la massoneria nasce ufficialmente nel 1700 nonostante la sua tradizione sia più antica di centinaia di anni , forse millenni? Siamo nel XVIII secolo, la mente umana ha bisogno di evadere dal reclusorio che lo ha segregato per migliaia di anni. C’è bisogno di conoscenza, c’è necessità di sapere cosa ci sia oltre la ragione e la religione, occorre scrollarsi di dosso paure e pregiudizi, c’è impellenza di guardare in alto e c’è soprattutto voglia di gustare libertà e dignità. Non è nulla di astratto ma finalmente nasce una nuova consapevolezza conforme alla natura umana che corrisponde all’ urgenza di sviluppare tutti i poteri che l’ingegno e le capacità intellettive possono sprigionare dalla mente. Si tratta di un risveglio quasi improvviso dal torpore che l’oblio aveva da sempre procurato in tutti i popoli ed in tutte le generazioni passate. Soltanto pochi intellettuali ed alcuni eletti avevano osato reagire a questo status quo diventando in ogni epoca un faro per gli altri. Ma nel “Secolo dei Lumi” tutto cambia: la ribellione diventa una costante dell’uomo, l’animo non è più capace di chiudersi in sé, ha bisogno di confrontarsi con gli altri e comincia ad avere quella sete di sapere che da sempre è rimasta sopita. A tal proposito il filosofo Emmanuel Kant cita: “Illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l’incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stesso è questa minorità, se la causa di essa non dipende da difetto d’intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! È questo il motto dell’Illuminismo”. L’esplosione dell’incredibile desiderio evolutivo contagia le classi di ogni comunità cittadina e rurale, in ogni luogo riecheggia il nuovo modo di pensare e vedere le cose. Soltanto la vecchia aristocrazia che sta per giungere al capolinea grazie alle grandi rivoluzioni sociali, avallata da un Cattolicesimo intransigente ed integralista, cerca di resistere all’onda d’urto dell’Illuminismo dirompente che in breve frantumerà ogni argine. Chiusi nelle loro cervellotiche roccaforti ormai prive di ogni lungimirante saggezza, nobiltà e clero si avvalgono delle poche armi a loro disposizione per tentare un’ultima disperata difesa della loro autorità e delle loro sorpassate e sterili ragioni attraverso corruzione, tradimenti, falsità, ingiurie, giustizia sommaria, inganni e uccisioni. Molte vittime e molte teste cadranno sull’altare di questa svolta epocale, ma non inutilmente. Meno di un secolo prima Galileo Galilei rischiò di perdere la sua se non avesse abiuratole sue cosmiche ideologie. Intanto un nuovo lessico si dipana alle orecchie della gente, parole sopite riecheggiano come cannonate in ogni ambiente, alla luce del sole riemergono vocaboli da sempre sussurrati e mai gridati ad alta voce: libertà, uguaglianza, fratellanza.
La voglia di conoscenza aumenta, il mistero e l’ignoto piacciono ed intrigano come d’altra parte tutto ciò che in precedenza era proibito ed apparteneva all’occulto.
In questo clima di effervescente bramosia nascono e si creano organizzazioni, associazioni, sette, società, compagnie, coalizioni sia a carattere politico-sociale che di tipo intellettuale.
La Massoneria tra tutte è l’Istituzione che domina e riversa grande influenza tra gli strati sociali medio-alti probabilmente perché crea un vincolo diverso tra gli uomini rispetto quello fino ad allora conosciuto.

Storia e narrazione tradizionale dell’Arte Reale si confondono tra un passato remoto e un presente indefinito per cui le vere origini libero-muratorie si embricano tra leggende e prove documentali senza mai dare certezza del vero punto di partenza. Quest’ ultimo viene tuttavia ufficializzato e concordato con la nascita della prima Gran Loggia d’ Inghilterra avvenutame già detto il giorno di San Giovanni Battista del 1717, su volere delle Logge Goose and Gridiron, Crown, AppleTree, Rummer and Grapes che riunendosi a Londra sul sagrato della Chiesa di St. Paul gettarono le basi per una prima regolamentazione cercando di pianificare ciò che disordinatamente poteva creare nocumento al neonato organismo, poiché termini come accettati, operativi, speculativi, cavalieri templari, egizi, compagnoni, gilde, rosacroce, noachiti , druidi, esseni e così via contribuivano enormemente a rendere difficoltosa la comprensione di ciò che si voleva esprimere e soprattutto in quale ambito si poteva collocare.
Sta di fatto che il tumultuoso sopravvenire della Massoneria in quel periodo di forti cambiamenti sociali ed ideologici contribuì non poco al modo di vedere le cose e soprattutto di pensarle.
Sotto la spinta dei mutamenti umani e sociali e forti del trinomio Libertà-Uguaglianza-Fratellanza che la Massoneria additava come incitamento all’operatività , in un anelito di indipendenza il mondo venne infiammato dalle grandi rivoluzioni: Rivoluzione Francese 1789-1799 e Rivoluzione Americana 1775-1783:Roberspierre, Marat, Danton erano Massoni. Il Marchese de La Lafayette era un massone francese che contribuì con il massone generale Washington al successo della Rivoluzione Americana.
In Italia non ci furono rivoluzioni ma moti insurrezionali .
Sui libri di storia non v’è traccia che la Carboneria e La Giovine Italia fossero Logge Massoniche. Eppure vengono citate come il motore propulsore che avviò il cammino verso la nostra indipendenza.
A dimostrazione di ciò pochi sanno che il 13 settembre 1821 con la bolla Ecclesia a Iesu Christo di papa Pio VII la carboneria fu condannata come società segreta di tipo massonico e i suoi aderenti furono scomunicati.
Garibaldi, Bixio,Crispi, Capuana, Pirandello, Pascoli, Carducci, Foscolo, Canzio e tantissimi altridell’ epoca erano massoni.
Cavour che seppure non iniziato coinvolse la massoneria nel suo progetto contribuì a rendere l’Istituzione un importante ingranaggio del movimento indipendentista.
Dopo tutto ciò mi chiedo perché la Massoneria sia Demonizzata quando ha contribuito , almeno negli ultimi 3 secoli, a migliorare le condizioni personali e sociali dell’uomo, liberandolo da quello stato minoritario descritto da Kant.
Quale il fine e lo scopo. Grave errore confondere la riservatezza con la segretezza e la glorificazione del Grande Architetto anziché quella del Dio Cristiano facendo finta di non sapere che l’Ente Superiore seppur chiamato con nomi diversi è sempre lo stesso”.
A concludere l’intervento del dottor Tiberio Mantia, esperto di processi costitutivi delle associazioni e delle fondazioni. Dopo l’approvazione della legge 17/1982 in effetti la Massoneria si è dovuta costantemente difendere dall’accusa di segretezza, che l’avrebbe messa fuori legge e solo tre anni dopo si è fatta chiarezza su questa pericolosa illazione, grazie ad una sentenza della Corte di Cassazione a Sezioni Unite, emessa a conclusione di un processo contro alcuni magistrati accusati di aver fatto parte attiva della loggia P2.
Questa sentenza (n.557 del 30 gennaio 1985), nell’interpretare l’art.18 della Costituzione chiarisce anzitutto che la volontà del legislatore è stata quella di vietare le associazioni “veramente segrete”, non quelle che tengono riservati solo i particolari della loro organizzazione od attività; e aggiunge che la segretezza di per sé non è un disvalore. Ma anzi è garantita e tutelata dall’art. 15 della Costituzione. Inoltre afferma che il divieto non involge genericamente e indistintamente tutte le associazioni segrete, la cui esistenza è compatibile con le finalità dell’ordinamento giuridico, ma interessa in maniera esclusiva quelle associazioni segrete che ispirano la propria attività alla realizzazione di scopi politicamente rilevanti i quali incidono direttamente o indirettamente sullo svolgimento delle funzioni dello Stato o degli enti pubblici.
L’aver chiarito che le associazioni che si rifanno alla Massoneria tradizionale, non sono associazioni segrete, non è bastato a restituirle il ruolo che le è proprio, di componente liberale, laica e indipendente della Società civile.
In Italia, purtroppo, l’antimassonismo non si è attenuato e prende maggior forza e vigore nelle inquietanti iniziative dei personaggi che sono attualmente alla guida del Paese.
Nell’attuale legislatura, sette senatori del Movimento Cinque Stelle, in data 24 aprile 2018 hanno presentato proposta di legge sulla “incompatibilità con la partecipazione ad associazioni che comportano vincolo di obbedienza come richiesto da logge massoniche o associazioni similari fondate su giuramenti o vincoli di appartenenza”, nella quale si prevede una pena da 3 a 7 anni per chi le promuove, le dirige o svolge opera di proselitismo. Contro la legittima reazione di alcuni massoni, i medesimi proponenti in data 12 luglio 2018 hanno presentato un interpello al Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per sollecitare “misure urgenti” per impedire una “gravissima lesione della sovranità popolare”. Tra il pubblico, la prof. Alessandra Mirabella, nel suo breve intervento, ha illustrato la figura dell’illustre aidonese Filippo Cordova, l’esule, l’avvocato, l’intellettuale, il diplomatico del Grande Oriente, ovvero Filippo Cordova il Guardasigilli che diventò massone.

Nino Costanzo