La sentenza di condanna. Alloro e Falzone hanno diffamato Cicero per screditare la sua azione di denuncia
Enna-Cronaca - 19/07/2019
Dalla sentenza di condanna emessa dal Giudice del Tribunale di Enna, Giuseppe Elia Milazzo, emerge, chiaramente, che le diffamazioni propalate dall’on. Alloro e da Falzone “non ha avuto altro scopo che quello di discreditare e delegittimare Cicero davanti alla collettività, denigrandone l’operato e l’attività zelante di denuncia delle gravi irregolarità che riscontrava nei ruoli ricoperti dal 2009.”
In questi giorni è stata depositata la sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Enna nell’aprile scorso a carico dell’on. Mario Alloro ex Deputato all’ARS, attualmente dirigente dell’IRSAP (difeso dall’avv. Silvano Domina) e di Salvatore Falzone di Caltanissetta (difeso dall’avv. Giuseppe Milano), per avere diffamato nel 2015, a mezzo stampa e social network, Alfonso Cicero al tempo dei fatti Presidente dell’IRSAP, parte civile al processo (difeso dall’avv. Annalisa Petitto), al quale è stato riconosciuto anche il diritto al risarcimento dei danni patiti per la somma complessiva di 25.000 euro. Dalla sentenza emerge che gli articoli di stampa ed i post facebook pubblicati contro Cicero, nonché i documenti acquisiti e le prove orali raccolte in dibattimento, hanno dimostrato l’offensività delle frasi pronunciate e la falsità delle affermazioni di Alloro e Falzone. Inoltre, le affermazioni pubbliche di Alloro e Falzone sono risultate intrinsecamente lesive dell’onore e della reputazione professionale della persona di Cicero, in quanto le espressioni utilizzate risultano offensive e calunniose ove attribuiscono falsamente a Cicero di avere posto in essere atti illegittimi nel periodo in cui ricopriva l’incarico di Presidente dell’IRSAP e, segnatamente, nell’attività di conferimento degli incarichi legali, nonchè di essersi recato a Enna per fare campagna elettorale per le elezioni comunali del 2015. La condotta degli imputati – come emerge dalla sentenza – non ha avuto altro scopo che quello di discreditare e delegittimare Cicero davanti alla collettività, denigrandone l’operato e l’attività zelante di denuncia delle gravi irregolarità che riscontrava nei ruoli ricoperti dal 2009. Le esternazioni pubbliche gravemente calunniose e diffamatorie sono originate dal rancore nutrito da Alloro nei confronti di Cicero sin dal 2009 che aveva avviato, a tutela dell’IRSAP, il procedimento per la revoca dal suo incarico di direttore generale del Consorzio ASI di Enna, nonché dal timore dell’estesa e concreta azione di contrasto alle illegalità nell’ambito della gestione del consorzio ASI di Enna, ove Alloro aveva ricoperto, per diversi anni, il ruolo di vertice gestionale. In sintesi, dal dibattimento è emerso che gli imputati hanno condotto una campagna denigratoria nei confronti del Cicero diretta a minarne la credibilità professionale e la reputazione innanzi all’opinione pubblica, attraverso affermazioni non veritiere e dal contenuto oggettivamente infamante.