Piazza Armerina: Operazione «Retiarius»; azzerata dalla Polizia di Stato la fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti posta in essere in Piazza Armerina, anche nei confronti di minorenni; la droga affluiva a Piazza Armerina da diverse direttrici, Catania, Ramacca, Barrafranca, Valguarnera Caropepe e San Cono; eseguite decine di misure cautelari, ed effettuate altrettante perquisizioni a carico degli indagati, fra cui diversi soggetti all’epoca dei fatti minorenni.
Otto in carcere, 7 ai domiciliari, 22 indagati a piede libero, tra cui 4 minorenni, 29 perquisizioni nell’ambito di un’operazione di polizia (denominata Retiarus) contro lo spaccio di marijuana.
All’Alba di stamane, la Polizia di Stato, ed in particolare la Squadra Mobile di Enna ed il Commissariato di P.S. di Piazza Armerina, a conclusione di articolata e complessa attività investigativa – coordinata brillantemente dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna – nelle persone del Sig. Procuratore dott. Massimo Palmeri e del Sost. Proc. dott. Orazio Longo – ha proceduto – con la collaborazione della Squadra Mobile di Catania, della Polizia Scientifica, della Digos, dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, dei Commissariati di Leonforte e Nicosia, ed altre articolazioni della Questura di Enna, della Polizia Stradale, nonché del Reparto Prevenzione Crimine Sicilia Occidentale – Palermo – e delle Unità Cinofile Antidroga della Questura di Palermo – ad eseguire 24 misure cautelari, arrestando 14 soggetti, ed effettuare delle perquisizioni delegate nei confronti sia degli arrestati che degli altri destinatari di misura cautelare, tutti indagati per reati inerenti la detenzione e lo spaccio di sostanze stupefacenti – e, nello specifico, marijuana, hascisc e cocaina – dimoranti a Piazza Armerina, Valguarnera Caropepe, Barrafranca, Catania, Ramacca e San Cono.
In particolare, l’attività investigativa svolta dai poliziotti consentiva di accertare una ramificata ed attiva rete di soggetti, che, tra la fine del 2016 ed il primo semestre del 2017, operava tra Piazza Armerina, i centri limitrofi e la provincia di Catania, dedicandosi all’acquisto, al trasporto, alla detenzione ed alla commercializzazione di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti del tipo marijuana, hascisc e cocaina. L’indagine si è protratta per circa 9 mesi, periodo in cui sono stati effettuati numerosi arresti per tentare di disarticolare i vari gruppi di spacciatori e “interrompere” i canali di approvvigionamento dello stupefacente che giungeva nel “florido mercato illecito” di Piazza Armerina, acquisendo per alcuni indagati, peraltro, ulteriori riscontri della prosecuzione della loro attività illecita fino alla scorsa primavera.
L’indagine in argomento traeva origine da una preliminare attività di controllo condotta sul territorio, durante la quale si aveva modo registrare un incremento della diffusione di sostanze stupefacenti nel centro armerino ed in quello di Valguarnera Caropepe, ove venivano individuati e controllati diversi giovani, anche minorenni trovati in possesso di droghe di vario tipo.
Le indagini consentivano di scoprire i c.d. “canali di approvvigionamento”, che venivano individuati, fra gli altri, nei “catanesi” P. M. A., donna, I. G. e D.F.; nei pregiudicati di Ramacca S. V. e C. D., nel pregiudicato D. M. di San Cono.
Per meglio comprendere i canali di approvvigionamento, la composizione dei gruppi criminali e lo spaccio nei centri di interesse, si riportano, di seguito, degli schemi riassuntivi, che riportano i nomi e/o le inziali dei destinatari della misura cautelari, che attuavano il loro programma criminoso unitamente ad altri 22 indagati, quattro all’epoca minorenni (due classe 1999, e due classe 2000), in stato di libertà.
Il quadro probatorio, come nel dettaglio di seguito riportato, veniva ulteriormente arricchito dai numerosi sequestri, di sostanze stupefacenti, armi clandestine e, per alcuni, beni di provenienza illecita, operati dai poliziotti, tra i quali si menzionano schematicamente i più rilevanti:
Nello stesso luogo, infine, si rinveniva e sequestrava una pistola a tamburo marca Taurus, carica di nr. cartucce, che risultava provento di furto.
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Inoltre, lo sviluppo dell’attività di indagine ha permesso di delineare una “scissione”
all’interno del gruppo criminale operante nel territorio di Piazza Armerina. Nello specifico TAGLIARINO Ambrogio, che fino a quel momento collaborava con NICOTRA Fabio nell’attività di spaccio dello stupefacente, fornito da S. V., decideva di mettersi in proprio intimando al NICOTRA Fabio di non spacciare più “nella zona di suo interesse”. Sintomatica, infatti, appariva la richiesta di aiuto avanzata da NICOTRA Fabio, immediatamente
dopo aver ricevuto le minacce dal TAGLIARINO – a S. V., il quale, per tutta risposta, cercava di rassicurare i suoi “affiliati” promettendo un suo pronto intervento. La “riunione” per dirimere i contrasti insorti fra il TAGLIARINO e il NICOTRA,infatti, veniva organizzata nel gennaio 2017 a Ramacca, riunione a cui prendeva parte S. V., .C. D., TRENO Andrea,TAGLIARINO Ambrogio e CASTORO Filippo.
In ordine ai contrasti insorti tra CASTORO Filippo, TRENO Andrea e gli spacciatori di Ramacca (S.V. e C.D.), in quei giorni, anche a seguito di un incontro de visu tra CASTORO Filippo e TRENO Andrea, in cui i due avevano avuto una accesa e violenta discussione a fronte di debiti che dovevano essere saldati in favore dei citati fornitori all’ingrosso dello stupefacente, il CASTORO Filippo si attiva per reperire un’arma presso un altro indagato, e così “armarsi” contro il rivale. IL CASTORO riusciva nell’intento. Inoltre lo stesso, con al seguito l’arma da fuoco, si recava fin sotto l’abitazione del TRENO Andrea, per attendere il momento favorevole per tendergli un agguato. Tuttavia, grazie all’azione degli investigatori si scongiurava la potenziale faida di sangue. Infatti, i poliziotti arrestavano CASTORO Filippo, come sopra detto, nel maggio 2017, in quanto lo stesso veniva trovato in possesso proprio di un’“arma clandestina”, un congegno micidiale, costituito da più tubi di acciaio, capaci di esplodere cartucce calibro 12.
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Il P.M. titolare delle indagini, valutati gli esiti dell’attività investigativa (esplicata, si ripete, anche con operazioni tecniche di video sorveglianza dell’aree di spaccio, intercettazioni telefoniche ed ambientali, oltreché decine di servizi sul territorio, che hanno portato ad oltre 20 numerosi arresti in flagranza, 31 sequestri di sostanza stupefacente del tipo marijuana, hascisc e cocaina – per circa 6 kg – e decine di contestazioni agli acquirenti per uso personale di stupefacenti) avanzava al G.I.P. presso il Tribunale di Enna richiesta di Ordinanza di Misura Cautelare, che veniva accolta, dal G.I.P., dott.ssa Maria Luisa Bruno, con conseguente emissione di provvedimenti cautelari a carico dei sottonotati soggetti:
Arresti Domiciliari:
Misura dell’obbligo di dimora nel comune di residenza con la prescrizione di rendersi reperibile per i controlli presso le rispettive abitazioni dalle ore 22:00 alle ore 7:00:
Misura dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria:
Tutti indagati, a vario titolo,
In ordine al delitto previsto e punito dall’art. 81 cpv. c.p. e 73 D.P.R. 9 ottobre 1990 nr. 309 (nella formulazione ante L. 49/06 per effetto della sentenza Corte Costituzionale 32/2014), perché, anche talvolta in concorso tra loro e con altri indagati in stato di libertà, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, senza l’autorizzazione di cui all’art. 17 e fuori dalle ipotesi previste dall’art. 75 della stessa legge, illecitamente detenevano in quantità tali da non apparire destinata ad un uso personale, offrivano, mettevano in vendita, cedevano, distribuivano, commerciavano, trasportavano, procuravano ad altri, consegnavano, vendevano, quantitativi vari di sostanza stupefacente di tipo marijuana, hascisc, cocaina.
Talvolta anche con l’ l’aggravante ex art. 80 D.P.R. 9 ottobre 1990 nr. 309, offerta e cessione effettuata in favore di minori, o in prossimità di scuole, comunità giovanili, caserme, strutture per cura e riabilitazione dei tossicodipendenti.
Fatti commessi in varie località, Piazza Armerina (EN), Barrafranca, Aidone, Valguarnera Caropepe, Barrafranca, a partire dal dicembre 2016 al settembre 2017.
Nel corso delle perquisizioni, si è proceduto al sequestro dei alcuni quantitativi di sostanza stupefacente, di varia pezzatura e che di seguito meglio si descrivono:
I soggetti trovati in possesso della marijuana, venivano deferiti in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per il così accertato nuovo episodio di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
L’operazione, particolarmente complessa, ha visto il coinvolgimento di circa un centinaio di poliziotti, fra cui anche personale della Polizia Scientifica e dei Reparti Speciali dei Cinofili e dei Reparti Prevenzione Crimine, grazie alla Costanza dell’azione investigativa della Polizia di Stato, ha permesso, fra l’altro, di restituire alla collettività gli spazi pubblici della città di Piazza Armerina – alcune piazze, vie del centro storico – che erano diventate degradate piazze di spaccio alla mercé di giovani soggetti, i quali non hanno dimostrato alcuno scrupolo nel condurre una frenetica attività di spaccio anche in favore di giovanissimi o di soggetti già tossicodipendenti in cura: spesso tutto questo dinanzi allo sguardo dei cittadini costretti a subire il deprecabile fenomeno; inoltre sono state smantellate diverse direttrici del traffico di sostanze stupefacenti che univano la città mosaici con altri comuni della Provincia – Barrafranca, Valguarnera Caropepe, Aidone – e delle Province limitrofe – Catania, Ramacca, San Cono.
vedi aggiornamento:
Piazza Armerina, Valguarnera, Barrafranca: spaccio di droga 15 arresti e 22 indagati, un altro arresto, catturato al rientro dalla Grecia