Valguarnera: disposta carcerazione per due giovani per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti

All’alba di mercoledì i carabinieri di Valguarnera hanno eseguito, su disposizione della Procura Generale della Corte di Appello di Caltanissetta, l’ordine di esecuzione per la carcerazione a carico dei valguarneresi Giovanni Di Dio e Dario Arena, a seguito di sentenza passata in giudicato che li condannava a 3 anni e 4 mesi di reclusione per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Di Dio Giovanni

I due subito dopo l’arresto sono stati associati presso la casa circondariale di Enna per scontare la pena residua. Di Dio ed Arena, 37enne il primo e 31enne il secondo, assieme ad altri due valguarneresi, tutti già con precedenti penali in materia di spaccio di droga, vennero arrestati per il reato di spaccio e detenzione nel maggio 2010, dal nucleo operativo e radiomobile dei carabinieri, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare emessa da Tribunale- Ufficio GIP della Procura della Repubblica di Enna.

Arena Dario

 Nell’operazione di Polizia, che nella fattispecie condusse all’arresto Giovanni Di Dio, furono rinvenute nel sottotetto della sua abitazione diversi quantitativi di sostanza stupefacente, piantine, di marijuana e anche una serra costruita artigianalmente dotata di impianto di ventilazione, concimi speciali ed altro, pronta per la coltivazione di marijuana. Determinante fu in quella circostanza la testimonianza di diversi ragazzini del posto tutti minorenni, assuntori di sostanze stupefacenti, che parlarono di un pericolosissimo giro di droga che attanagliava il piccolo centro e che avevano, tra gli altri, come promotori dello spaccio i due fratellastri Giovanni Di Dio e Dario Arena.

I due all’epoca furono accusati dalla Procura ennese pure di estorsione non solo ai danni di un genitore disabile di un minore costretto a saldare il debito di forniture di droga accumulato dal figlio, ma anche nei confronti dello stesso minore costretto ad impossessarsi delle carte bancomat del padre per consentire il prelievo di somme di denaro dal conto corrente del genitore. Per tutto ciò il GIP del Tribunale di Enna dispose in quella circostanza per i due fratellastri gli arresti domiciliari.