LA BASSA DOMANDA E LE MATERIE PRIME SPENGONO L’INFLAZIONE

ROMA (ITALPRESS) – L’inflazione rimarrà contenuta anche nel 2019. Il calo delle quotazioni delle materie prime, petrolio in testa, unita all’assenza di tensioni sui costi interni prospettano una discesa dell’inflazione sotto all’1% nel 2019. Qualche aumento solo per le utenze dell’energia elettrica e del gas naturale e per alcune tariffe pubbliche, come il trasporto ferroviario e gli asili nido. E’ quanto emerge dal monitoraggio periodico dei prezzi operato da Unioncamere e Borsa Merci Telematica Italiana.

La frenata dell’economia globale iniziata nella seconda metà del 2018 si è protratta nel corso della prima parte del 2019: gli indicatori congiunturali più recenti non evidenziano segnali di miglioramento.

La debolezza della domanda globale si ripercuote sui prezzi delle materie prime. Nei primi cinque mesi del 2019 le quotazioni del petrolio avevano registrato una fase di recupero, a causa principalmente dall’incertezza scaturita da tensioni geo-politiche (Venezuela, Libia e, soprattutto, Iran), ma hanno esibito una decisa correzione più di recente per i timori di rallentamento dell’economia mondiale. In questa prima metà dell’anno le altre materie prime più legate al ciclo, come i metalli, hanno evidenziato una contrazione (-13% in dollari in media nei primi 5 mesi del 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018).

(ITALPRESS).