Tempo libero. Indagine Sole 24 Ore: maglia nera della classifica è Enna

Tra i 12 indicatori l’incidenza di librerie, ristoranti e bar, le proiezioni cinematografiche, gli spettacoli di teatro, gli eventi sportivi, i concerti, le mostre e l’attrattivita’ turistica. Qual e’ la provincia italiana dove il tempo libero dei cittadini e’ migliore? A scattare questa fotografia e’ la classifica pubblicata sul Sole 24 Ore di lunedi’ 19 agosto, che analizza la situazione nelle 107 province del nostro paese attraverso 12 indicatori che rilevano l’offerta culturale, i servizi e l’attrattivita’ turistica dei territori.

Sul podio si trovano Rimini, Firenze e Venezia, mentre maglia nera della classifica e’ Enna, capitale con la minore offerta per il tempo libero, seguita da Isernia e Agrigento. Tra le grandi citta’ anche Milano e Trieste compaiono nella top ten, che include ben cinque province della Toscana (Siena, Grosseto, Livorno e Pisa) e due del Friuli Venezia Giulia (Trieste e Gorizia). Complessivamente, la classifica premia i grandi centri metropolitani dove la presenza di spazi e servizi favorisce la coesistenza di proposte di cultura alta (ad esempio il teatro) ed esperienze di cultura popolare (come i concerti pop) o sportiva, offrendo un ricco mix di proposte per il tempo libero della popolazione residente. La provincia romagnola viene premiata da una serie di indicatori: si posiziona in cima alla classifica per capacita’ di attirare turisti sul territorio (presenze per kmq); e’ seconda per spesa pro capite in spettacoli culturali; quarta per incidenza di librerie ogni 100mila abitanti; sesta per numero di rappresentazioni teatrali realizzate nel 2018 ogni mille abitanti.
La classifica finale e’ il risultato della media dei punteggi ottenuti dai diversi territori nei 12 indicatori presi in esame che fotografano tre aspetti fondamentali del tempo libero: l’attrattivita’ turistica, i servizi e l’offerta culturale. Il diverso modo di offrire e di vivere la cultura nel tempo libero, rappresentato con questi dati, fa emergere una distinzione tra territori fast e slow. Nei primi prevale un’offerta culturale con ritmi, quantita’ e qualita’ frenetici e capaci di raccoglie la sfida dell’accelerazione. Nei territori slow si privilegiano, invece, il rallentamento dei ritmi e la valorizzazione di alcune nicchie di offerta culturale. L’indice per la prima volta quest’anno verra’ utilizzato nella Qualita’ della vita 2019, la classifica che storicamente viene pubblicata a fine anno e che misura i livelli di benessere del territorio.