Arisa a Nicosia

Concerto di Arisa ieri a Nicosia con una piazza piena (con i numeri non siamo bravi, però la piazza era piena), simbolo di una ritrovata estate nicosiana che da diversi anni agonizzava nel caldo soffocante. Quest’anno è da ammettere che l’Amministrazione guidata dal Sindaco Bonelli ha messo sul piatto un ricco e variegato parterre di eventi per rilanciare in un certo qual modo il programma estivo di Nicosia. E forse è arrivato il momento di fare qualche valutazione dato che questa estate è l’ultima di questa legislatura. Con metodo induttivo, partendo quindi da questi giorni, possiamo dire, sine ira et studio, che questi cinque anni sono stati animati da una rinascita e fiorire dell’associazionismo, dell’impegno collettivo, dei 15.000 sindaci chiesti a gran voce da Bonelli in campagna elettorale e nei ringraziamenti all’atto della sua elezione a Sindaco. Alcuni diranno che questa Amministrazione avrebbe potuto fare di più e fare meglio volendo avere qualcosa di più “visibile”, ma capite bene che intervenire nelle fondamenta di una casa non è di certo qualcosa “di visibile” e anche se dal tetto entra un po’ d’acqua, l’acqua del tetto non può far crollare una casa, mentre un terremoto sì, soprattutto se le fondamenta non sono solide (o progettate in maniera antisismica). Questa Amministrazione ha fatto questo: ha rinforzato le fondamenta, premessa importante per sistemare “il tetto”. Perché l’associazionismo e quindi la spinta a fare qualcosa “per amore di Nicosia” con un’Amministrazione che aiuta stando un passo indietro, rappresenta una sinergia vincente per fare qualcosa. È quel tetto sistemato, è quel parquet messo, è quella stanza ammobiliata. Ma tutto ciò, ribadiamo, si può fare solo se si ha la certezza di una casa solida. E questa certezza è stata sicuramente inculcata da questa Amministrazione, perché altrimenti molti eventi con grandi attese e con grandi necessità e pretese, non sarebbero potuti venire alla luce. Questa è l’Amministrazione in cui è risorta la Casazza, esempio di collaborazione tra Comune e privati cittadini, acmè e prova di quanto affermato. È l’Amministrazione presente sempre, dividendosi anche, perché questo fiorire di associazionismo produce a volte più eventi in contemporanea (questo è sicuramente, comunque, un aspetto da sistemare creando magari un calendario degli eventi). È un’Amministrazione che ha avuto sicuramente dei momenti non proprio “rose e fiori”, ma che è riuscita ad andare oltre e a tirare dritto e ad affrontare con signorilità molte difficoltà che in cinque anni si sono avute a Nicosia come nelle altre realtà. Poi dobbiamo anche essere autocritici con noi stessi, perché pretendere i “ponti d’oro” è un qualcosa fine a se stesso, ingigantire la pagliuzza è sintomo della trave del nostro occhio. Quest’Amministrazione, come tutte le Amministrazioni delle periferie, non può invertire dall’oggi al domani la grave situazione demografica che il governo centrale ha causato. È una battaglia persa in partenza contro i giganti. Ma può mettere delle premesse interessanti per, quantomeno, arginare il tutto. Premesse tra cui, ad esempio, le case ad un euro. Ma anche l’incentivo al turismo e quindi, ritornando, all’associazionismo, rappresenta un freno all’impoverimento perché aumentando la domanda la ricchezza generale aumenta. E questa Amministrazione, proprio nell’intervento in questo settore in maniera radicale con questo pieno appoggio e rilancio, ha centrato l’obiettivo. Un’azione, però, che come una pianta necessita di sempre più cure e attenzioni. Ma la pianta, intanto, è nata. E questa estate nicosiana, con questi eventi e con Arisa in testa, rappresenta un bel fiore di questa pianta. Quel fiore segno d’amore che l’Amministrazione ha donato a Nicosia.

Alain Calò