Leonforte. E’ piovuto, governo ladro!

Leonforte. Al mio paese sono arrivati i temporali di fine agosto anche quest’anno e anche quest’anno i “jusi” , sempre gli stessi e sempre per le stesse ragioni: caditoie intasate e tagliata ostruita, sono stati sommersi e così pure il Corso, diventato un canyon per la navigazione di sedie e tavolinetti da bar e così la zona “Crucidda”. La via Granfonte pareva una cascata e come una cascata ha trascinato detriti e lurdia a valle, rendendo impraticabile la bratella che porta alle zone “Noce” e “ Petrale”, le zone degli orti e dei pescheti: le risorse, le eccellenze leonfortesi. “U ponti a nuci” stava sotto due palmi d’acqua e dopo i fatti del Morandi chiunque, l’abbia attraversato sotto la pioggia, si è domandato: “terrà?”. E’ stato ultimamente monitorato? L’usura evidente è cosa da niente? Sarebbe opportuno per una orgogliosa amministrazione attenzionarlo o no? L’attuale amministrazione, quando era opposizione, suggerì validissime soluzioni per questa “camurria” e puntuali risposte diede pure sul randagismo, la ZTL, il pronto soccorso sminuito-svilito e inefficiente anche a detta degli operatori. E ora? Sarà il troppo chiffari, sarà la necessità di trasformare la cosa pensata in cosa fatta, sarà quel che sarà, ma di tanto detto poco è stato fatto. Comprendiamo l’onere del comando e intuiamo pure la difficoltà di amministrare questa difficile terra; ultima fra le ultime pure per passatempo e cultura nonostante la tantissima cultura profusa per l’intera stagione: canti, cunti, tarantelle e teatrino, risultiamo scecchi e schiffarati, con buona pace dei tanti dotti, medici e sapienti che insistono a indicare il bello fra le macerie. E ora che il liquame lessicale è anche a Leonforte instrumentum regni basterà zittire gli indignados con un taci stronzo/a e tirare avanti perché noi ce ne freghiamo!

Gabriella Grasso