Leonforte. La Pioggia nel “iardino”

A Leonforte succede che, la pioggia dei giorni scorsi ha portato alla luce una cornice di basolato lavico sommersa da un palmo di asfalto. Opera degna del borgo dei borghi. In attesa che la pioggia finisse di scucire interamente la strada e riportasse il Corso all’antica bellezza, si sarebbe potuto lasciarla scoperta a memoria del tempo che fu, quando il Corso Umberto era I e non Primo a suggerire un secondo (ignoto) nome del Re; ma una leccatina di cemento ha momentaneamente nascosto la pietra per dare all’insieme quella sconcertante provvisorietà che da noi diventa cronica.
-l’ospedale Ferro/Branciforti/Capra viene ancora e ulteriormente declassato in attesa di un quid ai più ignoto e con la certezza dell’inadeguatezza che spinge al ricovero casalingo
-un dissuasore giallo/pesca dissuade ma non troppo i coltivatori dei giardini della zona Noce, ingiungendo la procrastinazione di raccolta della pesca ‘ncuppata: orgoglio e vanto nostrano
-sui muri e sui tetti le piante di fico d’India rischiano, appesantiti dalle prime piogge, di cadere sui passanti
e i pensatori si riuniscono per risolvere l’irrisolvibile. Speriamo bene.

Gabriella Grasso