“ Siamo una Categoria, regolata da norme di legge, il cui scopo è quello di garantire la qualità culturale ed etica degli appartenenti che, con il loro lavoro, forniscono un servizio agli utenti che sono, per certe attività, obbligati a rivolgersi a noi o ad altre figure professionali”.
“In sostanza, noi geometri, così come gli atri professionisti facenti parte di Albi professionali, forniamo un servizio a chi ne fa richiesta e questi deve essere tutelato sulla professionalità del tecnico a cui si rivolge; pertanto, non v’è garanzia di qualità e di etica in assenza di adeguata formazione e di provvedimenti disciplinari ”. “La Legge istitutiva del 1929, prevede all’articolo 11 le pene disciplinari e regolamenta in tal senso sulle procedure nel successivo articolo 12, demandando al Presidente del Collegio ed al Consiglio direttivo l’onere della gestione dei procedimenti disciplinari. Con D.P.R. del 7 agosto 2012 n. 137 tale compito è stato trasferito ad un Consiglio di disciplina territoriale (CDT), totalmente autonomo rispetto al Consiglio direttivo del Collegio, senza null’altro cambiare ”. Alcuni provvedimenti di CDT riguardano fatti che spesso sono vissuti come normali comportamenti secondo un’abitudine, tanto frequente quanto dannosa, volta a sottovalutarli o peggio a farli rientrare nella normalità secondo l’insano principio “così fan tutti ”. “Ove il CDT individui nel comportamento del Collega inquisito gli estremi di un possibile reato, deve dare seguito alla segnalazione alla Procura della Repubblica; invero le possibili infrazioni disciplinari legate al Codice deontologico sono numerosissime e facilmente intuibili operando l’attenta lettura del codice stesso ” . “Non è certo male rammentare che rientrano tra gli illeciti possibili di provvedimento disciplinare le morosità nei confronti degli organi istituzionali ( Cassa Geometri e Collegio) ed il mancato raggiungimento, o l’assenza, dei crediti formativi per precisa norma legislativa dal 2014 e indirizzo del C.N.G. nel 2010”.
“La graduazione dei provvedimenti disciplinari è, per logica, legata non solo alla gravità dell’illecito commesso ma alla reiterazione, cioè al ripetersi di fatti, da parte dello stesso soggetto, deontologicamente rilevanti”. Dopo l’intervento del dott. Francesco Parrinello, sono seguite dagli esponenti dei Collegi siciliani note critiche, esperienze, casistiche di maggiore rilevanza, le quali sono state oggetto di discussione e confronto fra i presenti nell’incontro programmato. A fine lavori, su questi argomenti, hanno detto Francesco Parrinello, presidente della Consulta dei geometri della Sicilia, e Silvestro Zammataro, presidente del Collegio dei geometri della Provincia di Enna, “continueremo a soffermarci perché riteniamo che è assai più utile un atteggiamento di informazione e di prevenzione rispetto ad uno punitivo”.
Nino Costanzo