Sold out. Presentato ad Enna e a Troina il libro di Gabriella Grasso “Lo schiaffo e la guancia”

Ieri sera ad Enna, per “a cena con l’autore” alla Tommy’s Wine Enoteca, tra un piatto e un calice di vino ricordato il mondo contadino dell’entroterra siculo degli anni ’40, fatto di contraddizioni e soprusi, piuttosto che la religiosità farisea di un prete di paese e dei suoi fedeli. Gabriella Grasso ha mostrato l’eterna lotta tra bene e male senza mai parteggiare né per l’uno, né per l’altro. A presentare l’autrice la giornalista Pierelisa Rizzo.

A Troina può essere un pub anche un luogo in cui gli autori di libri incontrano i loro lettori? Sì, come stanno dimostrando quei tre ragazzi Fabio Siciliano, Francesco Privitera e Salvo Siciliano che hanno aperto 5 mesi fa il Terzo Tempo Irish Sport Pub perché vogliono restare a Troina, che di anno in anno vede purtroppo andare via molti dei suoi giovani. Il numero degli abitanti registrati all’anagrafe è sceso sotto la soglia dei 9 mila. Ad incontrare i suoi lettori nel tardo pomeriggio di venerdì c’era Gabriella Grasso per parlare del suo ultimo libro “Lo schiaffo e la guancia” in cui sono raccolti due romanzi brevi “I redenti” e i “I giusti”. Nel racconto “I redenti” Grasso descrive una comunità parrocchiale che va a Pietralcina in pellegrinaggio per padre Pio.

Non provano simpatia per i diversi questi pellegrini, che vanno a chiedere al santo di cui sono devoti cose in stridente contrasto con l’amore per il prossimo predicato da Gesù Cristo. Chi vive nelle piccole comunità non fa fatica a riconoscere nei protagonisti di questo racconto persone del proprio paese. Nel secondo racconto, ispirato ad un fatto realmente accaduto nelle campagne di Gagliano nel 1946, si parla di un contadino politicizzato che si batte per la riforma agraria, che viene accusato di un reato che non ha commesso e poi liberato dopo sei mesi di galera quando chi aveva commesso il reato si autodenuncia. Ritornato libero, la voglia di cambiare le cose è venuta meno al contadino rivoluzionario perché era povero ed aveva una famiglia da mandare avanti. A parlare del libro c’era Grazia Livolsi, fresca di laurea magistrale in filologia moderna. “C’è un pessimismo di fondo in questi due romanzi brevi in cui Grasso, utilizzando un italiano regionale, racconta i fatti nudi e crudi senza dare un giudizio”, ha detto Livolsi.

Spiega inoltre Livolsi che i due racconti non di lettura immediata, che si può fare velocemente, ma il lettore ha la sensazione di essere proiettato all’interno del gruppo di cui si narrano le vicende, spesso drammatiche e senza speranza. “Il mio libro non raccoglie dei saggi, ma dei romanzi che ho scritto ispirandomi alla realtà e astenendomi dal dare giudizi perché chi dà lo schiaffo spesso e anche la guancia che lo riceve”, ha spiegato Grasso. Tra un intervento e l’altro, Irene Falci ha cantano canzoni di Rosa Balistreri e Fabrizio De André accompagnata con la chitarra da Michele Orlando.