“Sparava alla gente e tagliava le teste”, ancora dettagli sull’operazione “Ombre nere”

È scavando nella vita di un piazzese che la Digos di Enna scopre la rete dei neonazisti finiti sotto inchiesta della Procura di Caltanissetta. Carlo Lo Monaco, 30 anni, lo scorso agosto, ha ucciso il padre Armando a coltellate all’interno di una macelleria di Piazza Armerina. Perché tanta violenza? Lo Monaco faceva risalire le ragioni del suo rancore all’infanzia. Il genitore lo avrebbe picchiato e abbandonato. Nel corso delle indagini salta fuori il nome di un altro siciliano. Si tratta del siracusano Luigi Forte, 35 anni di Avola, che era in contatto con Francesca Rizzi, ‘miss Hitler’, e Antonella Pavin, considerata l’ideologa del Movimento Nazionalsocialista dei Lavoratori.

L’addestramento militare alla base del programma sovversivo.
L’aspetto addestrativo, di primaria importanza per la realizzazione del programma eversivo, è curato da un soggetto che, vantandosi delle sue competenze in una telefonata con altro indagato, di aver combattuto in Africa (forse come mercenario) dove “sparava alla gente e tagliava le teste”.
Il suo interlocutore, si occupa anche del reclutamento ed è molto amico di altro indagato, principale fondatore del “Partito Nazional Socialista Italiano dei Lavoratori”.
L’avvento di una nuova figura
La progettualità politico-eversiva consentono l’innesto di un soggetto che “inventa” un modo meno traumatico di conquista del potere, sinteticamente compendiato nella seguente dichiarazione, estrapolata da una sua telefonata: “… invisibili, silenziosi e letali … spostare masse di voti ed essere, al momento giusto, l’ago della bilancia perché nessuno sa che esistiamo ma il nostro fine è diverso, è quello di fare qualcosa sempre restando lontani dalle tessere, restando lontani dalle bandiere, restando lontani dalla politica”.
Primo tra tutti, si erge così a ideatore di una rivolta alla cui base sta la necessità di un vero e proprio finanziamento del gruppo promotore. Così, in maniera “invisibile” e, senza l’uso estremo di violenza, verrebbe assicurata l’affermazione di un regime forte e sostitutivo dell’attuale democrazia. Inoltre, mette a punto un sistema, strutturato su filtraggi operati su gruppi preformati sui Social Network telefonici, di reclutamento di aspiranti “rivoluzionari”, i quali, devono superare, come prima prova, il vaglio della collegialità di giudizio di un organo direttivo ad hoc costituito.
L’ulteriore innesto di nuovi soggetti.
Tra gli altri soggetti intervenuti, ve ne è uno, amante delle armi, descritto come un ex appartenente ai Servizi Segreti e come un soggetto aderente alla nota organizzazione paramilitare denominata “Gladio”. Il suo apporto è risultato fondamentale. Da una sua interlocuzione, si sente dire: “va benissimo…il tempo si avvicina, i fedelissimi lo sanno già, aspettano solo di sapere…quando…perché non può sfuggire nulla…siamo determinati…sappiamo cosa facciamo”.
La comparsa di un soggetto di speciale caratura criminale.
Ad un certo punto dell’indagine, entra in scena, un soggetto dal curriculum criminale interessante, individuo dalle peculiari potenzialità criminali, uomo d’azione e non un “leone da tastiera”. Manifesta, inoltre, di essere lieto di essere stato contattato, ma anticipa di non essere interessato ad andare in giro a mettere striscioni e a fare manifestazioni. Ha intenzioni serie e ha cercato “di fare cose serie”. Chiarisce di essere disponibile per le azioni.
Già appartenente a ed ex “Legionario”, tanto organizza sia delle escursioni che degli addestramenti.

nella foto: divisa presumibilmente indossata in una delle sue asserite operazioni militari.

news di riferimento
«OMBRE NERE» Enna: un arresto tra i soggetti legati a gruppi dell’estrema destra
Digos Enna: 20 perquisizioni 19 indagati, soggetti legati a gruppi dell’estrema destra in varie città d’Italia, stavano costituendo un partito nazista, una donna al vertice – video