“L’ANNO CHE VERRÀ” a Leonforte

E’ tempo di bilanci anche per Leonforte. Il 2019 è stato un anno difficile, l’ennesimo. L’amministrazione Barbera ha cambiato l’assessore alla cultura, di nuovo e ha litigato su Facebook con l’ex assessore Calì, ancora una volta. I temi di sempre: tassa rifiuti, cantieri di servizio ex RMI, ospedale, randagismo, sporcizia diffusa ecc…sono stati rinviati nuovamente, ma intanto ce li lasciamo alle spalle e li appoggiamo sull’adagio: “apò videmu”. Molte attività commerciali hanno chiuso, lasciando il Corso Umberto I (intanto diventato Primo nella neo toponomastica) orfano di possibilità e luce. Tanti, e non solo giovani, hanno lasciato il paese con la certezza che il futuro non appartenga al Sud. L’esodo dei malati verso le regioni del Nord è stato inarrestabile e l’F/B/C ha continuato a agonizzare a scapito di chi l’ha creduto ospedale. L’associazionismo nel 2019 ha agito sul territorio con forza, recuperando gli angoli della memoria e celebrando, finalmente, l’illustrissimo Liardo. Il Medi e Parco Sottarco hanno realizzato un museo nei sotterranei di Palazzo Branciforti e lo iato fra il dire e il fare si è contratto, dilatandosi di nuovo sul fronte Premio Città … già Premio Letterario, cabarettistico più che poetico/narrativo, ma la gente pare voglia panem et circenses e dunque le si dia divertissement a iosa; a coltivare il piacere della cultura cuntata a tutti ci ha pensato l’Università Popolare. Ogni lunedì storie e Storia hanno fatto passare il tempo agli intellettualmente curiosi senza mai dimenticare l’attualità. Gli obbiettivi per il nuovo anno sono gli stessi dell’anno scorso: galleggiare, nonostante AcquaEnna e procrastinare lasciando a chi resta, pochi, disagi e insoluti. Auguri Leonforte: RESISTI.

Gabriella Grasso