Valguarnera: Comune stabilizza 28 dipendenti. Sindaco: merito di questa amministrazione. Opposizione: atto dovuto dalla legge regionale

Valguarnera. “Nessuno mai potrà cancellare questo risultato”. Con questa frase ad effetto, la sindaca Francesca Draià commenta la stabilizzazione di 28 dipendenti del Comune che da qualche giorno sono divenuti a tutti gli effetti dipendenti di ruolo. “Non c’è stato sindaco –aggiunge- che nel proprio mandato politico tra gli obiettivi non avesse inserito la stabilizzazione, ma solo la mia amministrazione c’è riuscita. Ventotto dipendenti, 2 categoria B e 26 di categoria C sono stati stabilizzati. Oggi abbiamo messo la parola fine al precariato, da adesso si apre la stagione dei concorsi”. Ma le parole della Draià con cui chiama in causa altri suoi predecessori non potevano innescare che polemiche, in particolare sulle modalità e tempistiche del provvedimento.

L’ex sindaco Sebo Leanza, che nel 2015 passò il testimone a lei, nel fare gli auguri ai dipendenti stabilizzati, così replica su facebook: “Si esalta un atto di ordinaria amministrazione: “ la sottoscrizione di contratti”, a conclusione dei procedimenti per la stabilizzazione, tanto attesi dai dipendenti e resi possibili dalla nuova legge applicata in tutti i comuni. Nel 2014 tra i primi comuni ad avviare il processo di stabilizzazione con molti vincoli stabiliti dalla normativa vigente siamo stati noi, oggi siamo gli ultimi tra i comuni della Sicilia pur in assenza di vincoli normativi, tranne uno puntualmente non rispettato per pigrizia e supponenza. Oramai- aggiunge- nel nostro comune vige l’anomia elevata a sistema.” Anche per la consigliera di opposizione Concetta Dragà i meriti non sono affatto dell’amministrazione in carica: L’amministrazione comunale –afferma- non ha fatto nulla di straordinario, ma ha semplicemente ottemperato alle direttive emanate dall’Assessorato regionale Enti locali. Fossi in loro- conclude- cercherei di dire sempre la verità, senza prendersi meriti altrui. Il provvedimento infatti, non è stato che un atto dovuto come avvenuto in tutti gli altri Comuni della Sicilia”.

Rino Caltagirone