Rino Caltagirone
Riceviamo dal gruppo consiliare “L’altra voce per Valguarnera” la seguente nota stampa:
In questi ultimi giorni abbiamo assistito all’azzeramento della Giunta di governo; il Sindaco, tramite proprio decreto, ha deciso di licenziare tutti i propri Assessori.
Ovviamente nel contesto locale la notizia ha generato un vivo “curtigghio” che ha consentito la formazione di varie ipotesi, alcune fantasiose, fra cui quella che vedrebbe il Sindaco vittima di una congiura guidata dal Presidente del Consiglio Comunale Enrico Scozzarella in combutta con i Consiglieri Bentivegna, Roccazzella e gli Assessori Platania e Pecora.
L’allegro “Circo equestre valguarnerese” che ha “malgovernato” il nostro comune ci ha abituato negli anni a queste peripezie; come dimenticare la transumanza di Consiglieri Comunali dal Partito Democratico a partiti di Centro-Destra (UDC e Diventerà Bellissima), si pensi al Geom. Enrico Scozzarella, rinominato “lo Scilipoti Carrapipano”, abituato a saltare da un partito all’altro (il suo curriculum politico vanta tesseramenti ad Alleanza Nazionale, Movimento per l’Autonomia, Partito Democratico, UDC e ora gruppo civico), oppure ai Consiglieri Comunali Bentivegna, D’Angelo, Auzzino i quali, dopo avere utilizzato il Partito Democratico per raggiungere l’obiettivo della vittoria elettorale nel 2015 senza mai averne ufficialmente condiviso i valori, hanno deciso di approdare verso altri lidi. Infine, non certo per importanza, ricordiamo il Consigliere Comunale Cristofero Alessi il quale, già Assessore provinciale nel 2009 con l’MPA di Raffaele Lombardo, ha deciso di aderire al partito di Musumeci “Diventerà Bellissima”, fondato a Valguarnera da Giuseppe Interlicchia, attuale Ragioniere Capo del Comune, già candidato Sindaco e Consigliere Comunale ed ora vicino all’attuale Sindaco. Ma torniamo alla domanda iniziale: perché il Sindaco a 4 mesi dal voto ha deciso di azzerare la Giunta, fatto anomale e inusuale nella politica locale?
Le motivazioni ufficiali parlano della “volontà di ridare slancio all’azione amministrativa e di opportunità politiche”, pertanto la dignità politica degli assessori appena licenziati escluderebbe eventuali riconferme. In realtà noi siamo convinti che si stia consumando l’atto finale del flirt politico, iniziato 3 anni fa, tra Giuseppe Interlicchia e Francesca Draià, un uomo e una donna accomunati da qualità caratteriali come l’egocentrismo, il vittimismo, l’arrivismo e la totale mancanza di sensibilità istituzionale; certamente insieme sognano di governare “soli e incontrastati”, ovviamente quando si sveglieranno si renderanno conto che tutto è svanito nel nulla e di questa triste storia rimarrà solamente un “grottesco ricordo”.
Ovviamente, al di là di questi “balletti” che nulla hanno a che fare con la Politica con la “P” maiuscola né tantomeno con gli interessi della collettività, la nostra attenzione e preoccupazione è rivolta all’insana gestione amministrativa perpetrata in questi anni. Il nostro ente ha raggiunto un’anticipazione di cassa pari ormai ad oltre un milione e 300mila euro sulla quale paghiamo annualmente circa 50mila euro di interessi, la macchina amministrativa è condotta con superficialità e negligenza e questo determinerà nel tempo gravi conseguenze finanziarie e gestionali, l’Amministrazione Comunale sembra interessata solamente ad apparire sui social dimenticando che esiste un paese reale che merita di essere governato con dignità e rispetto. Siamo stati privati della struttura S. Arena che dal 1984 ospitava i servizi sanitari del Poliambulatorio, abbiamo assistito allo smantellamento del Museo Antiquarium, abbiamo visto lievitare del 30% la tassa sui rifiuti e gestire il servizio senza un cantiere regolare, l’istituzione consiliare viene diretta in deroga a qualsiasi regolamento e senza garantire le prerogative dei consiglieri di opposizione, il tutto nel totale silenzio degli organi che dovrebbero controllare la regolarità della gestione contabile e amministrativa. Il nostro era un paese stimato e rispettato nel territorio provinciale, oggi rimane una comunità divisa e quasi rassegnata nella quale anche la stampa è costretta a subire continui attacchi da coloro che non riescono a comprendere l’importanza della parola “libertà”. Occorre avviare una nuova fase politica in netta contrapposizione con il presente e pertanto il nostro appello continua a rivolgersi alle persone di buona volontà che credono nella libertà e nella democrazia come valori fondanti di qualsiasi comunità; con coraggio e impegno dobbiamo ridare al nostro paese una classe dirigente autorevole e rappresentativa del nostro contesto socio/economico.