Falcone ha tenuto a rivendicare il merito di avere chiuso il 2019 con un bilancio più che positivo: il raddoppio del target di spesa dei fondi per infrastrutture e il rispetto del budget di spesa certificata di fondi Ue del Po Fesr a 1,215 mld; il quasi raddoppio degli importi aggiudicati dagli Uffici regionali gare (234,5 mln nel 2019 a fronte dei 187 mln del 2017, cui si aggiungeranno gare residue per 50 mln che saranno completate a fine mese); il puntuale aggiornamento annuale del Prezziario regionale; 300 mln ai Comuni coi Patti per il Sud per 352 progetti di riqualificazione urbana e di siti pubblici e culturali, di cui 326 già ammessi a finanziamento con decreto e altri 26 lo saranno entro febbraio; 70 mln per 75 progetti di interventi nei centri storici minori; 26 mln dei Patti per il Sud per 76 interventi in sostituzione dei Liberi consorzi sulle strade provinciali, di cui 60 con decreto di finanziamento e altri 16 in dirittura d’arrivo; 45 mln con bandi pubblicati per gli accordi quadro sulla viabilità provinciale, compresi ora anche il Trapanese e il Ragusano.
L’assessore ha poi sottolineato il continuo pressing esercitato sull’Anas per sbloccare i tanti cantieri fermi lungo l’autostrada Palermo-Catania e per accelerare gli interventi sulla Mazzara del Vallo-Marsala, sulla Circonvallazione di Gela da realizzare in doppia carreggiata, sulla Villabate-Bolognetta della Ss121 da realizzare anche questa in doppia carreggiata, per il completamento della Licodia Eubea-Libertinia e delle Varianti di Vittoria e di Alcamo; nonché i solleciti al Cas per portare a termine gli interventi sulla Siracusa-Gela nel tratto Rosolini-Modica.
Falcone, infine, ha richiamato anche le imprese al senso di responsabilità, elencando tanti casi di lavori aggiudicati in tempi record per dare risposte alle emergenze dei territori e non ancora completati dopo molto tempo a causa delle crisi finanziarie delle aziende appaltatrici.
In tal senso Santo Cutrone, a nome del Comitato di presidenza dell’Ance Sicilia, ha chiesto all’assessore di intervenire su Anas e Rfi affinché nelle progettazioni adottino il Prezziario regionale vigente in Sicilia per applicare importi più in linea con il mercato; di sollecitare tutte le stazioni appaltanti al rispetto dei tempi di pagamento degli stati di avanzamento delle opere, dato che in media i mandati tardano anche più di un anno; di verificare come mai spesso più lotti vengano aggiudicati a imprese già notoriamente in stato di difficoltà; di chiedere, quanto ai progetti da 120 mln per housing sociale ancora bloccati, la riduzione e la variazione delle modalità di prestazione delle fidejussioni che vengono chieste in misura esorbitante rispetto alle previsioni dei bandi; di sollecitare il Commissario al rischio idrogeologico sui bandi ancora fermi e di migliorare i criteri inseriti nella piattaforma di selezione delle imprese invitate per non penalizzare le piccole e medie imprese siciliane; di potenziare il Fondo di rotazione per le progettazioni dei Comuni; infine, di segnalare in Giunta di governo i tanti casi di interventi, pubblici e privati, bloccati per rimpalli di competenze o lentezze, come, ad esempio, i regimi autorizzativi sottoposti al vaglio della commissione Via-Vas.