All’Umberto I di Enna intervento di protesi al gomito su frattura per pazienti ultraottantenni

Nell’arco di 15 giorni e per la prima volta nel reparto di Ortopedia, diretto da Arcangelo Russo, due complessi interventi brillantemente gestiti dall’équipe coordinata dal dottore Giuseppe Fanzone e formata dai chirurghi ortopedici Michele Lauria e Angelo Graceffa. I delicati interventi chirurgici sono un traguardo per il reparto di Enna. La loro particolarità sta nella difficoltà e nel fatto che sono stati realizzati grazie alla maturità raggiunta dall’équipe. A darne notizia il primario Russo e il dirigente Fanzone: “un intervento poco comune che riguardava due gravi fratture sull’articolazione del gomito che abbiamo ritenuto non poter riparare con le tecniche classiche per cui si è deciso di utilizzare un tipo di approccio ovvero quello delle protesi. Non è un approccio nuovo o recente però è un intervento piuttosto raro per la sua complessità e per le problematiche legate al paziente e all’impianto in se che comunque necessita di una équipe matura per essere fatto. C’è dunque la necessità di studiare bene il caso, avere i chirurghi che siano di esperienza comprovata e soprattutto eseguire l’intervento dove tutti siano all’altezza di poter dare in ogni caso il miglior trattamento e il miglior risultato ottenibile. Senza la presenza di questa équipe l’intervento non sarebbe stato possibile. E la paziente sarebbe stata costretta ad andare altrove. Ma qual è la particolarità dell’intervento? In ortopedia tutte le situazioni con sostituzione di un’intera articolazione sono considerate di grande impatto, vale per il ginocchio così come per la spalla e anche per l’anca che impiantiamo quotidianamente su pazienti del mese e di fuori. Perciò il fatto di dover apportare completamente un’articolazione e sostituirla con un impianto e complessa. Per quanto riguarda il gomito la complessità sta nel fatto che l’articolazione è molto piccola, è molto delicata perché tutti i nervi che conducono la sensibilità e il movimento all’avambraccio passano molto vicini alla superficie dell’osso quindi la maggior parte del tempo È impiegato a individuare e proteggere i nervi. Dopodiché la preparazione dei capi ossei su cui applicare la protesi di piccolo spessore e fragile. Quindi è un intervento che ha bisogno di operatori piuttosto attenti e avvezzi alla chirurgia protesica e alla chirurgia di tipo traumatologica che ti abitua a risolvere sul campo ogni tipo di evento avverso o di complicanza durante l’intervento.
Non è l’ortopedia di Enna ma è l’ortopedia in provincia a essere all’avanguardia rimarca il primario Arcangelo Russo un plauso va ai colleghi di Nicosia e a quelli di Piazza Armerina che fanno un grande lavoro. Non a caso sono state avviate delle collaborazioni che nel futuro potranno alleggerire il carico di lavoro per tutti e dare migliori risultati. L’idea della direzione di mettere la fisioterapia accorpata all’Ortopedua – con sei posti letto autonomi – È risultata vincente. Ci rende infatti sereni nella gestione del paziente nel post operatorio. Il fatto di avere dei colleghi fisiatri con cui condividere i nostri dubbi o il protocollo di riabilitazione e poter dunque seguire il paziente nel mese successivo diventa un plus per il paziente e per noi”.