Leonforte: DG Iudica: “ospedale di zona disagiata” unica possibilità a salvare il nosocomio e non è l’etichetta a sminuirlo o depotenziarlo, ma la carenza cronica di personale

Martedì 4 febbraio, presso la direzione sanitaria dell’Ferro/Branciforti/Capra, il Direttore Generale dell’ASP di Enna Francesco Iudica ha tenuto una conferenza stampa per annunciare l’arrivo di due medici presso il nosocomio leonfortese. La dottoressa Luisa Di Conza, radiologa e la dottoressa Graziella Pittalà, fisiatra. La dottoressa Di Conza presterà servizio di mattina rispondendo alla domanda di diagnosi fino ad ora assai lacunosa. Il servizio sarà completato dalla teleradiologia, che dovrebbe entrare in funzione a breve, ha aggiunto il dottore Cassarà, Direttore Sanitario dell’Asp di Enna. Il dott. Iudica non si è sottratto alle domande dei presenti, che hanno insistito sulle carenze di personale e mezzi e sulla totale mancanza di dialogo fra ASP e ARS. Le gravi lacune denunciate con ordinanza sindacale del 21/10/ 2019 sono state ammesse anche dal Direttore Generale, che si è dichiarato impotente dinnanzi al rifiuto del personale medico interessato a centri nevralgici di eccellenza e in grado di fare casistica. Alla domanda se è nelle facoltà del direttore Generale imporre coattamente gli ordini di servizio, questi si è detto limitato dall’esiguo numero di specialisti anche se un gap emerge: il numero di medici in Italia è superiore alla media europea, ma non sembra sufficiente a coprire i piccoli centri. L’inadeguatezza degli strumenti diagnostici incide certo fortemente anche se la stessa dott. Di Conza ha ammesso che i giovani medici preferiscono mete più ambiziose. “La dottoressa ha voluto scommettersi all’ F/B/C” dice Iudica e il suo operato è necessario anche se a oggi resta insufficiente e non certo adeguato alla direttiva assessoriale n. 22 dell’ 11/1/2019. Il sindaco Barbera ha fatto bene a rivolgersi all’Assessorato, afferma Iudica, ma aggiunge, dovrebbe insistere per ottenere una migliore distribuzione delle risorse sanitarie regionali come una nuova T.A.C. Sulla T.A.C , attualmente obsoleta, si è aperta una finestra di possibilità ne arriverà quanto prima una nuova, quando però non è dato sapere perché dipende dalla Regione, conclude Iudica. Sull’incongruenza fra la direttiva nazionale e l’applicazione regionale, Iudica, ha dichiarato che la formula prevista dal decreto assessoriale: “ospedale di zona disagiata” era l’unica possibile a salvare il nosocomio leonfortese e che non è l’etichetta a sminuirlo o depotenziarlo, ma la carenza cronica di personale. L’arrivo di due nuove professionalità si aggiunge all’organico dell’F/B/C, ma gli obbiettivi basilari appaiono ancora lontani e dunque cosa augurare al bacino di utenza che afferisce al Ferro/Branciforti/Capra? Chi può rispondere senza dover delegare a chi non c’è? Orgogliosa e pronta a fare gli interessi dell’Azienda si è detta la dottoressa Pittalà, che auspica un dialogo fra RSA e sanità pubblica necessario al bene comune.

Gabriella Grasso