San Biagio e padre La Giglia se ne è parlato all’Università Popolare di Leonforte

La lezione di lunedì 3 febbraio ha riguardato l’antichissima festa di San Biagio, protettore della gola dato che salvò da morte certa un bimbo strozzatosi con una lisca di pesce. A Leonforte nella chiesa della Madonna, la festa sta ritrovando l’antica affluenza. Tanti negli ultimi anni i fedeli in fila per ricevere la benedizione della gola con le candele incrociate e per prendere le CUDDUREDDE. Si è poi passato a parlare di padre La Giglia, giunti a Leonforte nel 1949 come parroco della Matrice. Magistralmente, come sempre, il professore Nigrelli ha fatto un dettagliato quadro storico della realtà sociale di allora. Leonforte era povera e roccaforte del comunismo, agguerrito e minaccioso, accolse con sospetto il giovanissimo prete, vice parroco dell’arciprete Laneri, anima di una serie di manifestazioni plateali religiose esterne e di una catechesi fervida dell’Azione Cattolica contro il pericolo del comunismo e a sostegno della Democrazia Cristiana. Il professore Nigrelli ha raccontato di come padre La Giglia si rese simpatico alla collettività per la sua presenza senza alcuna ieratica compostezza del sacerdote tradizionale e per la frenetica attività con i giovani, che intratteneva con una serie di attività coinvolgenti anche i figli delle famiglie più “rosse”. Quando è passato ad accennare alle attività a cui il nostro diede vita (filodrammatiche, spettacoli ameni, gare sportive, proiezioni di film impegnati …) i ricordi dei numerosi presenti alla lezione sono stati così tanti che non ha più potuto continuare. Per cui continuerà il prossimo lunedì.

Gabriella Grasso