“Sopra la panca c’è vita: non solo persone sedute ma rami, steli, foglie per riparare e respirare, simboli di crescita e di rinascita” scrive l’azienda nel suo sito. Ma agli ennesi, che non escono da casa, non vanno ai concerti, frequentano poco e niente il cinema e il teatro, piace molto dibattere sulla piazza virtuale di Facebook. Tra le criticità di queste installazioni oltre agli spigoli che hanno fatto diventare una possibile arma letale l’ignara panca, c’è quella della deteriorabilità del materiale con cui sono costruite. Invece scopriamo che questo particolare legname di “Sopralapanca si chiama Accoya®, un legname di eccezionale durabilità, con prestazioni che lo rendono ideale per le applicazioni esterne, in grado di assorbire anidride carbonica per tutta la durata della vita ed, alla fine, completamente riciclabile. Questo legno dalle elevate prestazioni viene prodotto con materie prime sostenibili e gestite in maniera ottimale, non è tossico ed è inoltre dotato di una stabilità dimensionale e di una durabilità in grado di superare quella dei migliori legni duri tropicali. Grazie a test di laboratorio che lo hanno sottoposto ad ogni condizione metereologica, sopra e sotto terra e persino in acqua, Accoya® si è dimostrato altamente resistente agli ambienti esterni più proibitivi.
Grazie ad un trattamento in profondità che si estende a tutta la sezione perpendicolare non è necessario applicare alcun additivo chimico conservante sul posto.
Senza entrare nel merito della pericolosità di quegli spigoli, questo non attiene seppure ai disegnatori e all’azienda che ha fatto una proposta ad un’amministrazione, forse si poteva evitare di installarle proprio nell’unica piazzetta, quella della Pascoli, dove i bambini giocano ancora per strada. Invece ci si augura che queste panchine siano sempre affollate di giovani, che ad Enna sono sempre meno, e di anziani pensionati, che non si seggono all’aperto perché c’è freddo, o di turisti che d’inverno sono merce rara. Quel che resta è che, a distanza di giorni dall’installazione, le polemiche non si placano. In genere ogni novità in città viene accolta con almeno 5 giorni di proteste. E anche in questo caso siamo dentro i termini.
Pierelisa Rizzo