Sviluppo provincia di Enna, Cgil: puntare su innovazione e ricerca

Commento di Alfredo Schilirò, segretario generale della Filctem Cgil sui mali che continuano ad affligger tutto il territorio della provincia di Enna.
“Il Sud Italia si sta svuotando sempre di più e questa tendenza non prospetta altro che una progressiva desertificazione di un’intera area del nostro paese. Nei 7 anni della crisi, dal 2008 al 2015, il saldo migratorio netto è stato di 653 mila unità: 478 mila giovani di cui 133 mila laureati.
I dati sulla popolazione in provincia di Enna – dichiara il Segretario Generale della Filctem Cgil Alfredo Schilirò – sembrano confermare una tendenza alla migrazione dalle aree interne ad altri luoghi di residenza alla ricerca di nuove opportunità occupazionali. La popolazione Ennese – aggiunge Schilirò- si ridimensiona passando da 173.619 abitanti nel 2008 ad appena 168.917 nel 2016.
Il mondo imprenditoriale e produttivo risulta essere lacunoso a partire dal fallimento dei distretti produttivi che sembravano aver avviato, fino a qualche anno fa, un percorso di sviluppo virtuoso. Si ridimensiona, il numero delle imprese coinvolte nel circuito delle materie plastiche di Regalbuto, del tessile abbigliamento di Valguarnera, ecc. La diminuzione delle imprese nel settore tessile abbigliamento e la relativa riduzione degli addetti conferma un intenso processo di desertificazione produttiva. Si rilevano aggiunge il Segretario dei tessili della Cgil, numerose chiusure e fallimenti delle iniziative imprenditoriali attivate attraverso gli strumenti di programmazione negoziata (Patti Territoriali) e il mancato decollo delle principali aree d’insediamento produttivo.
Dai dati ISTAT risulta che la forza lavoro attiva in provincia di Enna ammonta a 60 mila unità, di cui 39 mila occupati e 21 mila in cerca di occupazione con un tasso di disoccupazione con un tasso di disoccupazione di circa il 35%.
Pertanto – aggiunge il Segretario della Filctem Cgil di Enna Alfredo Schilirò – le Istituzioni devono muoversi prima che sarà troppo tardi per avviare un efficace sistema infrastrutturale e di servizi. Le imprese esistenti – inoltre devono creare reti di collegamento di sviluppo e di cooperazione in modo da creare delle vere e proprie filiere produttive.
La prima rivoluzione industriale, la meccanizzazione, l’organizzazione del lavoro nelle fabbriche produssero la nascita della classe operaia, delle sue organizzazioni mutualistiche sindacali, della contrattazione collettiva di orari e salari.
Oggi, la diffusione delle tecnologie digitali sta trasformando l’assetto economico mondiale, il modo di produzione di molti settori, il rapporto tra capitale fisso e lavoro , la quantità e le caratteristiche del lavoro necessario alla produzione.
Pertanto – conclude il Segretario Generale della Filctem Cgil di Enna – il territorio ennese deve adeguarsi a questi cambiamenti e deve avviare i processi di innovazione partendo dall’Area industriale del Dittaino”.