Il paesano pensa forse che il coronavirus sia circoscritto nelle mercerie cinesi, affittata da leonfortesi, o forse sospetta che i cinesi, milioni, vivano tutti e solo nella provincia dell’Hubei. Per i gestori il contraccolpo è forte, tanto da costringerli, in molti casi, ad abbassare le saracinesche. Da un giorno all’altro sono passati dall’avere centinaia di clienti, in cerca di tutto il pensabile a buon mercato, ad averne due, al massimo quattro. La maggior parte dei ristoratori e titolari di negozi ha scelto di motivare la chiusura improvvisa affiggendo cartelli generici: “chiuso per ferie”, “chiuso per rinnovo locali”, ma i cinesi leonfortesi hanno preferito una motivazione più veritiera. Comprenderemo che non c’è nulla di buono in questo? Capiremo che la chiusura di un negozio, economico e popolare, è una perdita per chi galleggia nella cronica miseria?
Gabriella Grasso