Bella gara tra i 4 ospedali ennesi, il prolungato silenzio dell’ASP. Intanto i tamponi si faranno a Piazza Armerina?

Piazza Armerina. “Ho il piacere di comunicare che é stata autorizzata, da parte dell’Assessorato alla Sanità, presso l’Unita operativa semplice di Citologia e Biologia molecolare del presidio ospedaliero Chiello l’esecuzione dei test sui tamponi per la ricerca del Covid 19. Appena arriveranno i reattivi, già richiesti dall’Asp si procederà ai test”. Lo annuncia dalla sua bacheca Facebook l’onorevole regionale Luisa Lantieri che conferma che, questo servizio, sará assicurato a tutta la provincia e non solo. La notizia succede di pochi minuti quella che Umberto I di Enna potrebbe diventare un ospedale Covid con tutti i reparti destinati ad ammalati di coronavirus, in lizza però c’è anche Leonforte, e precede l’annuncio del sindaco di Nicosia, Luigi Bonelli, che annuncia la positività al virus di due medici, comunica l’arrivo della terapia intensiva all’ospedale nicosiano e si candida, anche lui, come medico, ad effettuare materialmente i tamponi oro faringei. Bella gara tra ospedali mentre si attende di conoscere quali saranno le decisioni dell’Asp rispetto alla vicenda, che coinvolge i medici e i sanitari piazzesi, che potrebbero già essere stati contagiati, insieme a parenti e pazienti, dalla donna spostata dall’ospedale di Enna al Chiello senza alcun tampone e poi risultata positiva e l’esito dei tamponi, effettuati ai medici del reparto di Medicina di Enna, dalla quale quella paziente veniva. Intanto nonostante i proclami del governatore Musumeci, che ha annunciato tamponi per tutti i sanitari, solo quelli che presentano sintomi, sono stati sottoposti all’esame.

Ed ora spuntano anche i laboratori privati.
In una nota stampa, sottoscritta da alcuni parlamentari siciliani, Marianna Caronia, Giovanni Bulla e Antonio Catalfamo (Lega), Luisa Lantieri e Giuseppe Gennuso  (Ora Sicilia), Carmelo Pullara e Giuseppe Compagnone (Popolari-Autonomisti) e Stefano Pellegrino (Forza Italia) dicono: “E’ finalmente chiaro a tutti che è cruciale tenere sotto controllo la diffusione del virus nel Mezzogiorno del Paese e in Sicilia. Va dato atto al Presidente della Regione di avere previsto i controlli per tutto il personale sanitario attraverso il tampone perché si mettessero in sicurezza gli operatori e i pazienti” . Questa scelta però dicono i parlamentari, ha visto in parallelo il coinvolgimento dei laboratori privati convenzionati con il SSR, attraverso un avviso che ieri è stato emanato. “Ma se l’intento era quello di potenziare in maniera capillare l’intero territorio regionale avvalendosi delle strutture private, l’avviso di ieri la cui scadenza è oggi (appena dopo 24 ore) pone parecchie limitazioni ad escludendum. – si legge nella nota – l Particolare limitante appare il fatto che si chiede alle strutture di specificare da subito il tipo ed il costo del tampone che utilizzeranno, in un momento in cui le scorte sono sempre minori ed i costi soggetti a mutamenti continui, ci permettiamo di suggerire di rivedere i contenuti dell’avviso perché lo stesso non abbia una scadenza temporale, quindi ad aggiornamento continuo, mettendo in condizione tutte le strutture presenti sul territorio, che ne abbiano le condizioni tecnico/scientifiche, di poter dare manforte in un momento senza precedenti, nel quale la velocità di accertamento del contagio è la vera arma per sconfiggere il virus, salvando la vita dell’interessato ed al contempo limitando il propagarsi del virus”,

Pierelisa Rizzo