Coronavirus. Troina: norme aggiuntive per il ritiro della pensione presso l’ufficio postale

Questo virus sta mostrando diverse cose. Sta mostrando le nostre forze e le nostre debolezze. Sta mostrando, nello specifico, l’inettitudine di un Governo centrale il cui unico pensiero è di fare proclami urbi et orbi attraverso dirette facebook con pubblico “riscaldato” quasi fossimo ad un concerto per annunciare cose “di vitale importanza” ma che poi, spesso, si rivelano dei topolini partoriti dalle montagne (peraltro parto in ritardo se pensiamo a questo ultimo decreto), e dall’altro lato si mostra l’efficienza di singoli, forze vere del nostro tessuto economico e politico, che fanno qualcosa di lodevole per compensare le innumerevoli voragini fatte da chi per primo dovrebbe tutelare la Nostra salute, Nostro bene più prezioso. Abbiamo portato, in questi giorni, diversi esempi. Ora è importante annoverare l’esempio di Troina e del Suo Sindaco Fabio Venezia che con la sua giunta, consci dei futuri assembramenti che si verranno a creare per i pagamenti della pensione, ha emesso un avviso pubblico per regolare il ritiro della pensione presso l’ufficio postale. Le pensioni del mese di aprile, come già sappiamo, verranno accreditate a partire dal 26 marzo, però, tutelando sia gli operatori postali, sia anche tutta la clientela (composta per la totalità da gente anziana), si dispone che tutti i pensionari titolari di Conto BancoPosta, di Carta Libretto di Risparmio o di Postepay Evolution, anziché entrare a ritirare in contanti allo sportello dentro l’Ufficio Postale devono prelevare il contante dalla postazione Postamat esterna. Solo i restanti non titolari di questi servizi, una esigua minoranza, possono ritirare la pensione in contanti allo sportello secondo l’ordine prestabilito, permettendo così un minor contatto con altre persone e riducendo il rischio di contagio.
Ancora una volta Troina dimostra di saper difendere sé stessa e il proprio popolo, un plauso quindi all’Amministrazione che sa rispondere “Io ci sono” dinnanzi ad un governo che, magari per non infettarsi, se ne sta lavando le mani di tutti noi con decreti incompleti e quindi sbagliati.

Alain Calò