Sarà Agira (zona rossa) la Codogno ennese?

Il governatore della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha dichiarato Agira “zona Rossa” a seguito dei 9 casi positivi, di cui 3 deceduti e dei 6 in attesa di risultato. La sindaca di Agira Maria Greco ha annunciato, con un megafono, ai suoi cittadini le nuove restrizioni e a partire dalla mattina del 24 marzo polizia, carabinieri e finanza hanno sbarrato le vie di accesso al paese. Sarà Agira la Codogno ennese? A Codogno sono stati processati centinaia di tamponi in tempi brevi mentre i sindaci dell’ennese denunciano il ritardo con cui vengono comunicati i risultati dei tamponi fatti ai sospetti. Il ritardo ovviamente rallenta l’iter per la quarantena e rischia di far aumentare il numero dei contagiati. Nell’ennese gli ospedali distribuiti sul territorio non sono stati ancora attrezzati per affrontare l’emergenza e tanto meno per accogliere i reparti dell’Umberto I, convertito a “Covid Center”. Tutti gli operatori del reparto di Medicina del Basilotta di Nicosia e dell’Umberto I di Enna sono stati messi in quarantena perchè nei vi erano transitati soggetti positivi al Covid-19. Il Ferro/Branciforti/Capra non è stato interessato a alcuna azione di adeguamento o accoglienza e se si dovessero registrare casi positivi anche all’F/B/C cosa accadrebbe ai suoi utenti? La sanità ennese è stata per anni impoverita e depotenziata. Fra il Chiello di Piazza Armerina e l’Umberto I di Enna pare non esserci alcuna collaborazione e il sindaco di Assoro ha chiesto la convocazione urgente della conferenza dei sindaci del distretto sanitario per definire e comprendere, con il supporto delle autorità sanitarie:
• Quali sono i piani previsti per la gestione delle criticità che si stanno verificando nel territorio.
• Se il numero dei posti letto a disposizione è sufficiente rispetto alle previsioni di casi positivi e se no quali piani si sta provvedendo a mettere in atto.
• Se le strutture sanitarie sono sufficienti a contenere i ricoveri attuali e futuri della provincia e se no quali piani si sta prevedendo di mettere in atto.
• Se gli altri reparti presenti nell’ospedale di Enna e delle altre strutture Sanitarie non corrono pericolo di contagio alcuno.
• Se le ambulanze medicalizzate sono sufficienti per il territorio e in che tempi intervengono dalla segnalazione.
• Come è possibile che per l’esito dei tamponi sia necessario aspettare diversi giorni anche fino a 4/5 giorni e se non è il caso di provvedere ad approntare un laboratori direttamente nel nostro territorio.
• Come è possibile che ancora non siano stati eseguiti i tamponi a domicilio delle persone entrate in contatto con soggetti positivi.
• In che tempi vengono eseguite le comunicazioni da parte dell’ASP ai soggetti posti in quarantena fiduciaria.
• Se è possibile emettere un report giornaliero, da comunicare direttamente ai Sindaci, che tenga conto di:
1. Numero di tamponi eseguiti per comune
2. Numero di soggetti ricoverati per comune
3. Numero di soggetti in quarantena per comune
4. Numero di tamponi a domicilio da eseguire ed eseguiti per comune
5. Numero di soggetti guariti per comune
6. Numero di soggetti deceduti per comune.
L’ennese è in piena emergenza e ancora si discute di cosa fare?

Gabriella Grasso