Piazza Armerina: “Vigili a casa di una consigliera comunale” – Il Sindaco replica

Piazza Armerina. Non c’è cosa peggiore dell’essere governati da protagonisti delle fiabe. Avete mai visto Pinocchio? Vi ricordate la parte in cui tutti i bambini disubbidienti e che non volevano studiare vengono trasformati in asinelli e portati nel paese dei balocchi? Ecco, Piazza Armerina è diventato il “paese dei balocchi”, solo che i bambini trasformati in asinelli farebbero parte dell’amministrazione e non solo. Andiamo al dunque: ieri, 25 marzo 2020 il compleanno di molte persone, fra queste anche mia figlia, molto ingenuamente, perché se fosse stato vero non la reputerei neanche mia figlia, vista la cretinaggine, pubblica una foto su Instagram del suo fidanzato allocato sulla porta d’ingresso di casa mia con una bottiglia di spumante in mano ed un sole che spacca le pietre dietro di lui. Volendo descrivere la foto mi verrebbe da fare delle considerazioni: ieri una giornata con allerta arancione, non ho avuto il piacere di intravedere neanche un raggio di sole; la bottiglia dello spumante, non è indicativa della tipologia di ricorrenza; se fosse entrato a casa mia per il compleanno di mia figlia, senza alcun regalo in mano, la restrizione era applicabile già automaticamente dalla sottoscritta, e io non vedo regali in mano né tanto meno fiori, già sarebbe avvenuto anche l’arresto. La foto su Instagram, viene girata sotto forma di denuncia, per il non rispetto del DPCM concernenti le limitazioni alle possibilità di spostamento delle persone fisiche all’interno di tutto il territorio nazionale, al Sindaco del Comune di Piazza Armerina, che, solo nel vedere la possibilità di colpire la sottoscritta consigliere comunale di opposizione, Anna Zagara, si appropria della bottiglia di spumante per i festeggiamenti. Tutto contento, invece di occuparsi in modo concreto, dell’emergenza covid-19, nel nostro nosocomio e nel nostro comune, cosa fa: comunica subito al comando vigili urbani che, si deve provvedere ad una ispezione domiciliare a casa della consigliera Anna Zagara per pervenuta segnalazione. A questo punto lo “sceriffo”, il quale dovrebbe spiegare agli organi competenti chi lo autorizza a partecipare ai posti di blocco e chiedere i documenti di riconoscimento ai soggetti fermati, spesso anche indossando la divisa dei vigili urbani, assieme all’alta professionalità mancata, ordinano a due vigili urbani di eseguire ispezione. Alle ore 18 circa, una pattuglia dei vigili urbani con lampeggiante acceso, suona alla porta dell’abitazione della sottoscritta, i due vigili che, altro non facevano che eseguire un ordine superiore, mi riferiscono che era stato segnalato un “festino in casa Zagara”, a questo potuto non ho potuto fare altro che invitare gli stessi agenti ad unirsi a noi. Abbiamo continuato a festeggiare fino a notte fonda, mantenendo la distanza di sicurezza in modo particolare mio marito, visto che i vigili erano entrambi di sesso femminile, ed in tutto eravamo in sei. I vigili, pur non avendo nessun mandato che permettesse loro di irrompere in casa mia, potendolo fare solo ai sensi dell’art. 103 del D.P.R. 309/1990, sono stati messi nelle condizioni di eseguire ispezione e stilare un verbale su un prestampato dell’autocertificazione che viene utilizzato per gli spostamenti per necessità, ma nessuno da casa mia si era spostato e nessuno a casa mia è “spostato”. Il tutto, oltre ad essere di una elevata gravità, ha provocato uno stato d’ansia ai miei figli, in particolare a mia figlia, la quale elaborava il senso di colpa per la pubblicazione della foto, oltre il fatto che, di certo, già di per sé era un compleanno anomalo. Per non mettere in conto il chiacchericcio del giorno dopo del vicinato ed uno stato d’animo famigliare che tutto poteva essere tranne che sereno. Il tutto perché? Per chi? Il perché, per una segnalazione, denuncia, prodotta al sindaco. Ma può un sindaco con tutto il da fare che avrebbe in questo momento di emergenza, poter dare come vera, perché se l’avesse data come possibilistica non l’avrebbe neanche considerata, una segnalazione del genere nei confronti di una famiglia che quotidianamente vive l’ansia della positività da Covid del capo famiglia essendo medico ospedaliero ed in prima linea proprio in presidi con la più alta percentuale di contagi? Può considerare di elevata importanza una segnalazione del genere, senza alcun fondamento, tanto da occupare una pattuglia che, peraltro svolgeva il proprio ruolo, senza mandato per una ispezione domiciliare, con tutto il da fare del momento? Sindaco, non ha richiesto al comando, sul quale mi astengo dal fare commenti, perché pietà si deve avere di questi soggetti “al comando”, solo perché la segnalazione presentava nome e cognome della sottoscritta? Certo che è così… Per quanto riguarda “chi”, la sottoscritta, richiederà un accesso agli atti al Sindaco ed al Comando Vigili Urbani, per venire a conoscenza della/e persona/e che ha/hanno presentato segnalazione-denuncia e procedere per vie legali, per così come la legge mi consente nei confronti degli/della stessa. E’ vergognoso tale comportamento, ma il termine vergogna non è ottemperato nel vocabolario del sindaco, tanto meno nella vita dello “sceriffo” e dell’alta professionalità mancata. Sindaco, visto che lei ama tanto i festini, mi faccia un favore, la prossima volta che viene a conoscenza di un altro festino organizzato a casa mia, mi telefoni pure, le dirò io cosa portare, nel frattempo, ne organizzi uno lei, inviti pure il duo dell’alto comando e chi le ha presentato segnalazione. La ringrazio per avere avuto il tempo di dedicare un pensiero concreto per la mia famiglia nel giorno del compleanno di mia figlia, e mi chiedo se lo zelo vari col variare della simpatia o antipatia che le trasmette il soggetto sul quale richiedere l’ispezione, mi auguro per tutti i cittadini che così non sia.

lettera in redazione a cura di Anna Zagara, Consigliera comunale al Comune di Piazza Armerina

Raggiunto telefonicamente il primo cittadino di Piazza Armerina nello stesso pomeriggio, dal giornalista Flavio Guzzone direttore emerito di questa testata giornalistica, il Sindaco non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione, salvo poi annunciare che l’amminsitrazione comunale denuncerà la Consigliera Zagara alla Procura, oltre a effettuare ulteriori controlli su quanto accaduto nella sua abitazione. Viene, altresì, portato a conoscenza del Direttore responsabile di ViviEnna, da parte di alcuni cittadini, che il Sindaco abbia indirizzato una missiva tramite il social Facebook, una Sua scelta utilizzare questa forma di comunicazione, la Redazione ha un suo indirizzo mail compresa una casella di posta certificata.

Aggiornamento
Alle 14,14 di oggi 27 marzo 2020 riceviamo dalla casella elettronica di posta privata del Sindaco di Piazza Armerina la seguente comunicazione, che riportiamo integralmente:

Alla C. A
Della testata giornalistica online Vivienna
“Con profondo sdegno mi trovo costretto ad Intervenire a seguito di un articolo pubblicato a firma di Zagara Anna, vostra ormai nota “corrispondente” da Piazza Armerina. Nulla serve che la stessa si firmi nella qualità di consigliere comunale, anzi ciò attesta la assoluta mancanza di parzialità in ogni articolo da lei firmato. Per non dire che non si comprende a quale titolo scriva su una testata giornalistica ufficiale, e come la stessa possa farlo, a prescindere dall’essere o no, quantomeno pubblicista, facendo riferimento, tra l’altro, a questioni che attengono direttamente alla sua sfera personale. Non si comprende come la stessa possa svolgere questo ruolo mentre esercita contestualmente il ruolo di consigliere comunale di Piazza Armerina, guardacaso, in aperta opposizione alla Amministrazione che ha offeso e di cui ha leso l’onore e l’immagine. Amministrazione di cui scrive sempre in maniera assolutamente parziale, per non dire denigratoria, approfittando di un palcoscenico che altrimenti mai avrebbe avuto. È corretto tutto ciò? È serio e credibile attaccare l’operato, in ogni suo aspetto, costantemente di un’amministrazione comunale sfruttando una firma su una testata di esperienza, quando al contempo si è strenuo oppositore della stessa amministrazione in Consiglio comunale?
Non si comprende come si consenta tutto ciò. Tanto più, come ciò le possa essere consentito da una testata d’esperienza come la vostra.
Per venire alla vicenda in questione, si rappresenta che nell’ambito dei controlli che le forze dell’ordine stanno effettuando per contrastare la pandemia in corso, veniva segnalata alla polizia locale la pubblicazione di una fotografia di una ragazza, essersi scoperta solo successivamente figlia della consigliera, in compagnia di altri soggetti, assembrati in un unico posto. Come già accaduto in altre circostanze analoghe, scattavano immediatamente i controlli del caso, giusti, ancor prima che dovuti. Si ribadisce, come avvenuto già in altre circostanze analoghe e al solo fine di prevenire e contenere la diffusione di ogni possibile contagio in una città in attesa di esito di decine di tamponi. È inutile dire che il Sindaco ne fosse assolutamente ignaro, proprio perché impegnato su altro fronte dell’emergenza.
La consigliera zagara, anziché sentire la maestà lesa, avrebbe dovuto apprezzare l’efficacia dei controlli e ringraziere per aver avuto l’opportunità di chiarire una circostanza, da lei stessa riportata, di cui certamente non può essere colpevolizzato, né tanto meno oltraggiato, chi ha dovuto svolgere le necessarie verifiche. Verifiche che si stanno svolgendo ovunque, e se il caso anche a a casa di un consigliere comunale che non è immune né ai controlli, né tantomeno ad una possibile trasmissione del virus. Invece, si è preferito attaccare indegnamente il Sindaco, anche in un momento come questo. Purtroppo la stessa non è nuova ad episodi del genere, basti ricordare l’articolo pubblicato sempre a firma Zagara, con cui si affermava un inesistente rinvio a giudizio a carico del sindaco Cammarata, nella vicenda polveri villa romana del casale. Posizione del Sindaco, l’unica per la verità, ad essere stata archiviata a conclusione dell’indagine; o quando ancora, seppur non da questa testata, sempre a firma della stessa, veniva affermato che l’amministrazione avrebbe falsificato la data su un documento inviato dal collegio dei revisori dei conti, cosa smentita dal collegio stesso, per cui è stata già denunciata per calunnia.
La consigliera zagara, è libera di fare opposizione come vuole, auspicabilmente nei luoghi deputati, ma non le sarà più consentito di infangare l’immagine di un intero apparato amministrativo. L’utilizzare una testata giornalistica a livello provinciale, per rendere credibili le indecenti accuse che rivolge è inaccettabile e mina la credibilità della della testata stessa.
Pertanto, nell’auspicio che Vogliate ritirare l’articolo in questione, nel rispetto della Città che rappresento, nel rispetto della verità e delle regole di civile convivenza, e per evitare che il diffondersi di false notizie continuino a riverberare un danno di immagine già in atto, vi comunico, altresì, che la stessa Zagara verrà denunciata all’autorità giudiziaria per le gravi e infamanti accuse rivoltemi.
Nino Cammarata
Sindaco di Piazza Armerina


Corre obbligo da parte del Direttore responsabile della testata giornalistica la seguente precisazione:
Alla c.a del sig. Sindaco di Piazza Armerina
La lettera da lei inviata in redazione riguardante la nostra collaboratrice e inviata a Piazza Armerina, Anna Zagara, mi ha assai inquietato e per tanto mi adopererò a puntualizzare alcuni passaggi della stessa che trovo criticabili. La dott.ssa Zagara non firma l’articolo nella qualità di consigliere comunale, ma come Anna Zagara, nome che usa per firmare gli articoli che scrive per la presente testata giornalistica. Mi risulta che nessuna norma impedisca ai consiglieri comunali di scrivere per testate giornalistiche e del resto l’appartenere a una professione non impedisce il coltivare impegni civili o culturali. Le sue accuse di faziosità sono scorrette perché mai la testata giornalistica su cui la dott. Zagara scrive ha impedito replica o taciuto parti in causa. Mai si è impedito possibilità di replica, smentita e confronto. A tal proposito, le vorrei ricordare che, in relazione all’articolo di cui lei fa menzione, sempre a firma “Zagara” con cui si affermava un “inesistente rinvio a giudizio a suo carico”, la presente testata giornalistica, proprio per la serietà che la contraddistingue, ha pubblicato rettifica e la dott.ssa Zagara ha pubblicamente chiesto scusa con un post pubblicato sul suo profilo Facebook. La minacciata denuncia da lei paventata è cosa di cui lei darà conto nelle opportune sedi ciò naturalmente non muterà il rapporto di collaborazione che la testata in questione ha con la dott. Zagara. Qualora lei ritenesse offensive le azioni e le parole della consigliera Zagara, questa testata ne darà conto nei modi e nell’obbiettività che questo merita. La invito a gestire da par suo la comunità che rappresenta e lasci me gestire la redazione di questo giornale, senza ingerenze inopportune. Pertanto, l’auspicio da lei auspicato, ritirare l’articolo in questione, non può essere accolto in nome del principio di correttezza e serietà che sento mio e che rappresenta la mia vita privata e personale.
Cordialmente