Enna. Senatore Trentacoste: la salutiamo con la dovuta educazione ma con poca (anzi niente) stima


Riceviamo dal Senatore Trentacoste una comunicazione riguardante Leonforte e Assoro su emergenza coronavirus. Il senatore individua i due comuni come possibili zone rosse per la salvaguardia della salute pubblica e la tutela del tessuto economico e sociale, in grave crisi. Riferendoci a due sindaci dell’ennese, Galvagno e Glorioso (Centuripe e Nissoria), che affermano: “Fare dichiarare singoli comuni “zona rossa” serve a ben poco e, anzi, rischia di creare confusione nell’applicazione delle misure. E’ necessario, semmai, vigilare in maniera sempre più stringente sulla corretta applicazione delle stesse, aumentando i controlli e cercando di essere sempre più rigorosi perché si rispettino i divieti già contenuti nei DPCM del Governo e nelle Ordinanze del Presidente della Regione”. “La proclamazione delle zone rosse un palliativo, una misura propagandistica da parte della politica che non sa dove sbattere la testa. I contagi si combattono scoprendo i contagiati prima che si ammalino con un lavoro investigativo sanitario”.
Ad una risposta aggiungiamo tutto lo sdegno per il linguaggio triviale e sprezzante che il senatore ha usato con un nostro collaboratore. Avremmo gradito un ragionamento articolato e invece abbiamo letto strali e invettive oltraggiose indegne di un rappresentante del popolo. Auspichiamo di non ricevere da Lei altri comunicati, offensivi dell’intelligenza dei nostri lettori. Lei non ci considera un giornale ”serio”, ma come? Le abbiamo fatto un “piacere” ad esempio non pubblicando il suo ultimo proclama sull’ex Ciss di contrada Pollicarini a Pergusa (che nulla aggiunge a precedenti comunicati), la nostra intelligenza ci ha fatto riflettere e con la mancata pubblicazione Le abbiamo evitato una figuraccia (come Lei dice: la stampa seria lo ha pubblicato; aggiungiamo noi: la stampa che vuole Lei, quella del copia incolla), noi non possono ingannare i nostri lettori con proclami al solo scopo di occupare, a cadenze predeterminate, lo stare alla ribalta ad ogni costo. Proprio sul merito di quanto da Lei inviato La portiamo a conoscenza della risposta integrale del sottosegretario alla salute del Governo da Lei appoggiato in questo momento, Armando Bartolazzi, ad un’interrogazione analoga per materia: “Preliminarmente corre l’obbligo di rammentare che la riorganizzazione e la gestione dei servizi sanitari è affidata interamente all’Amministrazione regionale, che ha piena facoltà di definire le caratteristiche delle strutture che compongono la rete dell’emergenza-urgenza e la rete ospedaliera, nel rispetto degli standard contenuti nel decreto ministeriale n. 70 del 2015. Rimane in capo al Ministero della salute, ovvero al Tavolo di monitoraggio, la verifica della coerenza della riorganizzazione della rete ospedaliera al dettato del decreto ministeriale citato, nonché il monitoraggio sull’applicazione di tale riorganizzazione prevista da ciascuna regione”.

Giuseppe Primavera – direttore