Di oggi la notizia, di tamponi effettuati e smarriti, di tamponi effettuati in modo errato perciò con risultato inattendibile quindi da rifare, di tamponi effettuati sulla stessa persona per ben tre volte, senza mai avere avuto l’esito.
Anche a Piazza Armerina, attraverso un comunicato video su Fb, il sindaco, comunica che in data 31 marzo, “si eseguiranno i tamponi a tutti i soggetti in quarantena dal giorno 14,15,16 marzo, all’ospedale Chiello”. Dopo previa modifica dell’organizzazione in accordo con i dirigenti Asp di Enna, stamani nello spiazzale fronte la farmacia dell’ospedale Chiello, si è dato inizio “al prelevamento dei tamponi”. Il setting era questo: una scrivania attrezzata di carpette, sistemata all’esterno del nosocomio; alcuni sanitari con i DPI di sicurezza, un contenitore di carta rivestito da un sacco nero, e le auto di coloro che si dovevano sottoporre al tampone in fila. La mattinata, è stata caratterizzata da diverse proteste dei dipendenti dell’Asp, in particolare modo su come tutta quanta la gestione era stata organizzata; dallo stato di agitazione, psicofisico e professionale degli addetti alla farmacia ospedaliera; dai reclami dei corrieri che arrivavano per le consegne dei farmaci, ai quali non veniva permesso lo scarico dei colli in consegna, e che peraltro non erano stati neanche avvisati, per non parlare di quella povera scrivania che, in base alle esigenze che si venivano a creare, veniva presa di peso e spostata, “ora fuori, ora dentro, ora più in là, ora più in quà”. E la tenda della protezione civile, come da dichiarazione del sindaco, dove è stata montata? Siamo fra il serio ed il faceto ed una organizzazione impeccabile sotto tutti i punti di vista. Alcuni cittadini però si chiedono:” ma se il Policlinico non può più eseguire i tamponi per mancanza di reagenti, o comunque a rilento; se a Piazza Armerina ancora non si possono eseguire; se Caltanissetta non ne ha mai eseguito nessuno, riferimento più vicino alla provincia di Enna; dove verranno analizzati questi tamponi? Quando si potranno avere gli esiti? Nel frattempo, ci si può augurare per i prossimi prelievi che, la macchina organizzativa non sia una “panda vecchio modello” ma una “Maserati con un bel pieno di carburante”? Oppure i cittadini e non solo, chiedono troppo? Non sarebbe stato più opportuno, oltre che semplice, così come da decreto in merito, e così come in molte altre città si sta procedendo, effettuarli al proprio domicilio, così come peraltro alcuni medici di famiglia si sono prodigati a comunicare ai loro assistiti, per poi dover comunicare, loro malgrado, tutto il contrario?
“La paura può farti prigioniero, la speranza può renderti libero”.