Coronavirus, Messina “Le imprese forti facciano la loro parte”

PALERMO (ITALPRESS) – “Se l’Italia si gioca bene questa grave crisi potra’ uscirne anche rafforzata: ma a patto che ognuno faccia in pieno la sua parte, sia di cittadino sia di elemento attivo del sistema economico”. Cosi’ il Ceo e consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, in un’intervista a la Repubblica spiegando che “nel Paese c’e’ grande ricchezza privata, e imprese solide. E’ necessario fare di piu’ da parte di chi e’ in grado di aiutare oggi la sanita’ e domani il tessuto sociale che subira’ gravi strappi. E’ un fatto di cultura e di valori: nei prossimi due anni dovremo aumentare pratiche del genere. E il valore segnaletico di imprese e banche sui cittadini e’ importante”. In questa situazione di emergenza, Intesa Sanpaolo conferma “il ruolo a sostegno del Paese”. Quanto al decreto varato dal governo, secondo Messina “a prima vista, per volumi e struttura, mi pare possa funzionare. Faccio pero’ due considerazioni. La prima sulla continuita’ aziendale delle imprese che beneficiano delle garanzie: questi 200 miliardi, soldi dei cittadini, devono servire solo per pagare affitti, fornitori e preservare l’occupazione. E non a rafforzare imprese che finora si sono mosse egregiamente sui mercati. E’ l’ora di far tornare i loro soldi nelle aziende, ricapitalizzarle per contribuire ad accelerare il recupero del Paese. E il governo, con una visione pragmatica, dovrebbe studiare il rimpatrio di quei fondi dall’estero, agevolandoli se sosterranno le imprese italiane”. Quanto alle misure attese dall’Europa, “il dibattito tra eurobond o Mes con vincoli limitati non m’appassiona molto: e’ una disputa nominalistica in cui alla fine ci si fa tutti del male. Vanno identificate presto soluzioni di carattere europeo e condivise”, mentre dopo il congelamento della cedola conferma che “Intesa Sanpaolo sara’ in grado di pagare il dividendo proposto agli azionisti. Vogliamo restare leader per solidita’ anche pagando le cedole. Poi, chiaro, dipende dal placet della Bce”.
(ITALPRESS).