Corte dei Conti condannata Patrizia Monterosso per doppi incarichi, per le somme come componente del Cda Kore di Enna

Condanna in primo grado della Corte dei conti a Patrizia Monterosso, ex segretaria generale della Regione con il governo Crocetta e adesso direttrice della Fondazione Federico II. La procura regionale guidata da Gianluca Albo le ha contestato il mancato versamento nelle casse regionali degli emolumenti ricevuti in qualità di componente del Cda della Kore di Enna. Si legge nella sentenza, come riporta La Repubblica di Palermo: “Con atto di citazione, depositato l’11.9.2019 e ritualmente notificato, unitamente al decreto di fissazione dell’udienza, il 17.9.2019, la Procura regionale conveniva in giudizio Monterosso Giuseppa Patrizia, all’epoca dei fatti, prima, dirigente esterno della Regione Siciliana con la funzione di Capo di Gabinetto del Presidente della Regione Siciliana e, poi, Segretario Generale della Presidenza della Regione Siciliana, chiedendone la condanna al risarcimento del danno, in favore della predetta amministrazione, di complessivi euro 26 mila, oltre accessori e spese di giudizio, derivato dall’incameramento delle somme percepite per la carica di componente del consiglio di amministrazione della Libera Università degli Studi di Enna “Kore”, in violazione del principio di onnicomprensività della retribuzione o, in subordine, per l’omesso versamento delle predette somme nel conto entrata del bilancio della amministrazione di appartenenza, in violazione dell’art. 53, comma 7, del d.lgs. n. 165 del 2001”. Secondo la procedura la Monterosso non ha chiesto alcuna autorizzazione all’amministrazione regionale: “Autorizzazione mai richiesta, né rilasciata dall’amministrazione regionale di appartenenza, conseguentemente, il compenso per l’incarico dovrebbe ritenersi ripetibile, a titolo di danno erariale, per la violazione del principio di onnicomprensività della retribuzione. In ogni caso, la ripetizione dei compensi per lo svolgimento di un incarico non autorizzato troverebbe titolo nell’art. 53, commi 7 e 7-bis, del d.lgs. n. 165/2001. In conclusione, secondo la Procura, il compenso corrisposto alla Monterosso quale componente del Consiglio di Amministrazione della “Kore” avrebbe dovuto essere versato, da parte della “Kore”, direttamente nelle casse dell’amministrazione regionale”. La tesi della procura è stata accolta in sede di giudizio di primo grado.