Calascibetta piange Giuseppe, stroncato a 22 anni per arresto cardiaco. Lenzuoli bianchi dai balconi per l’ultimo saluto

Calascibetta. Incredula e triste, così oggi si è svegliata la piccola comunità xibetana, perché la morte di Giuseppe Rampello, 22 anni, avvenuta ieri pomeriggio, giorno di Pasquetta, ha “spento” Calascibetta, angosciato i cittadini, più di quanto lo stia facendo il Covid-19. Un arresto cardiaco ha spezzato per sempre e ingiustamente i sogni di un ragazzo, impegnato nell’attività commerciale che la famiglia gestisce a Calascibetta. Oggi nel negozio di famiglia, in via Nazionale, un necrologio che non vorresti mai vedere, affisso alla saracinesca, dice che Giuseppe, a soli 22 anni, ci ha lasciato, gettando nello sconforto soprattutto i genitori, la sorella e i parenti tutti. E i social lo ricordano con messaggi d’affetto, come la poesia che gli ha dedicato Antonio Mocciaro, della quale citiamo alcune righe: “Perchè Dio? Perchè oggi? Nel lunedì dell’Angelo ti porti via la vita di un mite giovane? Non c’è risposta, sento dentro l’urlo di dolore di una madre, di un papà, di una sorella, era giovane, era un ragazzo puro”. Ci sono poi le parole commosse di Carmelina Lo Verde: “Calascibetta ha perso un figlio, un ragazzo per bene”. E quelle dell’arciprete don Giuseppe Di Rocco: ”Nel vedere Giuseppe sul letto di morte, le mie labbra si sono incollate per diversi minuti, poi l’ho affidato a nostro Signore”. Ma la commozione è forte soprattutto tra gli amici più intimi e non solo. Molte famiglie, infatti, hanno deciso di dare l’ultimo saluto a Giuseppe esponendo lenzuoli bianchi dai balconi. Rimaranno esposti anche domani, quando la salma lascerà Calascibetta per raggiungere il Cimitero di Enna, città nativa dei genitori. Lì sarà sepolto e riposerà per sempre.

Francesco Librizzi