Piazza Armerina: otto voti favorevoli, un astenuto e sette contrari: approvato il dissesto del Comune

“Signore, perdona loro perché non sanno quello che fanno”.

Purtroppo non è il caso dell’amministrazione del comune di Piazza Armerina con a seguito la maggioranza, loro sapevano bene cosa facevano. Una maggioranza che ormai da giorni faceva acqua da tutte le parti che, pur di arrivare a completare il “progetto subdolo” del ragioniere capo di sempre, viene promesso la “messe” ad alcuni consiglieri di maggioranza. E così, con una convocazione tutta discutibile, per giorno 14 aprile c.a.,viene convocato un Consiglio comunale “ordinario”, da un commissario straordinario che, per decreto, anziché intimare, diffidare il Consiglio comunale a votare la dichiarazione di dissesto, avrebbe, per decreto di nomina, dovuto far approvare i bilanci 2019/2020 ed il rendiconto 2018, evitando il dissesto. La dichiarazione di dissesto finanziario del comune di Piazza Armerina, viene votata con otto voti favorevoli, un astenuto e sette contrari, cioè tutta l’opposizione (5 Consiglieri) più due consiglieri di maggioranza. Maggioranza spaccata, la situazione comincia a sfuggire di mano al sindaco Cammarata ora, deve accontentare chi lo ha accontentato a sua volta. Giro di boa per gli assessorati, non conosciamo solo i tempi, aspetterà il fatidico 28 maggio, giorno in cui finalmente si dovrebbe esprimere il CGA sul ricorso elettorale di Miroddi, o darà gli zuccherini immediatamente? L’unica certezza è l’uscita di scena dell’assessore al bilancio, voci di corridoio sostengono che un Consigliere di maggioranza avrebbe chiesto la sua testa servita su un piatto d’argento, come quella di Giovanni Battista, visto il periodo pasquale, altrimenti avrebbe votato contro. La new entry, che lo andrebbe a sostituire, non c’è ancora dato a sapere a quale corrente politica farà riferimento in seno al consiglio comunale. Ad essere sostituito, quasi sicuramente, sarà anche il ragioniere capo, il precedente “mistico neuronale”, farà rientro al suo bel posticino, riprendendo in mano la situazione economica in modo del tutto indisturbato, d’altronde l’aveva già fatto, ma in futuro sarà come un cane senza padrone, anzi, sarà lui il padrone. Come sarà il futuro della città dei mosaici? Per questo è stato quasi chiaro nella sua lettura un consigliere di maggioranza, “andrà tutto bene, arriveranno tanti soldi, e tutte le opere finanziate partiranno tutte”, sì, andranno via. Purtroppo, si è incappati politicamente parlando, come quando durante una serena passeggiata, calpestiamo della materia molliccia, quando ci si accorge ormai è troppo tardi. Perciò animo e coraggio, dovranno ripresentarsi e si spera possano avere ciò che si meritano, d’altronde, la matita in mano la tengono i cittadini, con la speranza che questo giorno che passerà alla storia come ”il giorno della vendetta”, verrà ricordato da tutti, favorevoli e contrari a questa amministrazione. Un plauso al consigliere Cimino Salvatore, il quale con il magone alla gola, durante la sua dichiarazione di voto, come di chi ha sempre creduto, in buona fede, nella loro buona fede, ha gridato a gran voce la bellezza dell’essere un uomo libero. Ai posteri l’ardua sentenza… parafrasando il mitico Cetto La Qualunque, “ai posteriori”, e bisognerebbe aggiungere ”occhiu vivu e manu e…”. Bene Sindaco Cammarata, ottenuto ciò che da tempo agognavi “facce vedé che sai far de meglio”, perché il peggio è stato già visto da tutti, proprio tutti. La dichiarazione di dissesto, non è revocabile, verrà entro cinque giorni dalla esecutività, trasmessa al Ministero dell’interno ed alla Procura regionale presso la Corte dei Conti unitamente alla relazione dell’organo di revisione. La deliberazione sarà pubblicata per estratto nella gazzetta ufficiale della Repubblica italiana a cura del Ministero dell’interno unitamente al decreto del presidente della Reppublica di nomina dell’organo straordinario di liquidazione.
“Che grande uomo politico sarebbe stato Giuda” (Achille Tournier)

Anna Zagara