La società, infatti, per l’anno d’imposta 2015, ha eliminato, arbitrariamente e senza motivazione dal bilancio societario, un debito IVA mediante l’imputazione di un credito fittizio, producendo una dichiarazione mendace ed omettendo di dichiarare l’imposta a debito per circa 400 mila euro. Nel corso del 2016, invece, ha inserito nella dichiarazione dei redditi elementi passivi fittizi per oltre 500 mila euro tramite l’emissione di fasulle note di credito. Tali note di variazione, giustificate come operazioni di storno per errate fatturazioni, non sono state supportate dal contribuente attraverso la presentazione di idonea documentazione. Infine, per l’anno di imposta 2017, la società non ha versato, entro i termini previsti, un’imposta sul valore aggiunto per oltre 600 mila euro.
Per effetto del provvedimento cautelare sono stati sottoposti a sequestro, oltre alle liquidità presenti nei conti correnti ed alle altre disponibilità finanziare dell’indagato (tra le quali polizze vita per 50 mila euro), 4 immobili situati nei Comuni di Catania e Centuripe (EN) per un valore di oltre 500.000 euro e le quote di due società per un valore di 50.000 Euro.
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