Piazza Armerina è paragonabile ad una nave che ha una falla enorme nello scafo… di fatto semi affondata

Emilio Fede, sembra essere divenuto il capo di gabinetto del Sindaco di Piazza Armerina. Ormai sono diverse le note trasmesse dallo stesso e rese pubbliche. Proprio per comunicare ai cittadini e chiarire quanto accaduto, sulla vicenda della votazione della dichiarazione di dissesto, valida o non valida, il sindaco, dichiara pubblicamente di essersi rivolto per maggior certezza, alla Regione, la quale, attraverso l’Assessore di competenza, lo avrebbe rassicurato sulla validità della votazione. Infatti, attraverso la figura del Vice Segretario, con una nota inviata all’Assessorato delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica, richiede un parere relativo la validità della votazione. E’ proprio in questi giorni, l’Assessorato invia risposta che, assomiglia tanto a qualche risposta che lo stesso Assessorato ha inviato alla scrivente e delle quali alcuni amministratori tanto ridevano. Un detto però così recita “ ride bene chi ride ultimo”. La risposta cosi enuncia: “…Si precisa, inoltre, che l’assistenza giuridico/amministrativa degli organi comunali è funzione assegnata ai Segretari degli enti locali dall’art. 97, comma 2 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000 nr.26’1. Destinatari delle predette funzioni di assistenza e di attività consultiva del Segretario sono gli “Organi dell’Ente”, ai quali il Segretario deve fornire il proprio supporto e la propria consulenza aventi contenuto giuridico… Relativamente alla problematica rappresentata, nel prendere atto del parere espresso dal Segretario generale nella nota prot. n. 2512 del 06.04.2020, si ritiene non intervenire nel merito della specifica questione nel rispetto dell’autonomia di codesto Ente locale”. In poche parole, la decisione spetterebbe al Segretario Generale che deve fornire il proprio supporto e la propria consulenza. Ma era stato proprio il segretario (facente funzione) che, nel merito e data la confusione, aveva richiesto parere telefonico a diversi altri segretari comunali, oltre che al loro esperto, per poi però, avere redatto un documento inviato all’Assessorato Enti Locali ed al commissario ad Acta, in cui comunicava che, la validità della votazione veniva dichiarata dal Presidente del Consiglio. Insomma, l’unica certezza è che: si sconosce l’a,b,c delle funzioni di un segretario generale e che, lo stesso ha preso il posto di Ponzio Pilato; che il comune è in dissesto ed a deciderlo è stata la volontà dell’amministrazione e non solo; che l’Assessorato non interviene nel rispetto dell’autonomia dell’Ente; che l’economia della città è già messa in ginocchio dal covid e di certo non verrà aiutata dal dissesto; che già alcune imprese hanno richiesto il pagamento di lavori già effettuati scoprendo loro malgrado che, i soldi vincolati per tali lavori sono stati stornati altrove, fatto gravissimo; che se non si attuano determinati adempimenti post dissesto entro trenta giorni dall’esecutività della delibera, verranno sospesi i trasferimenti erariali… e si potrebbe continuare. In pratica, per chi volesse, potrà copiare tutti gli adempimenti, politici, amministrativi ed economici, di questa amministrazione messi in atto da circa due anni, per distruggere una città. A tal proposito, l’avv. Curcuraci Sinuhe ha voluto rilasciare una dichiarazione: ”Essere in dissesto finanziario per il nostro comune è paragonabile ad una nave che ha una falla enorme nello scafo… Di fatto semi affondata. Avrebbero potuto attendere la fine dell’emergenza covid 19, attendere di vedere quante e quali somme lo Stato avrebbe elargito per i mancati incassi per le tasse e imposte comunali, quali aiuti la Regione stava già predisponendo. Avrebbero potuto e dovuto attendere che le persone mettessero piede fuori dalle proprie case… Hanno deciso di fare ben altro … A questo punto solo la sinergia delle altre forze sociali ed economiche possono e debbono fare di più”.

Anna Zagara