Gagliano. Piacevolmente colpito dall’operato dell’arciprete, Papa Francesco ha telefonato a don Pietro Antonio Ruggiero

Gagliano. L’infaticabile lavoro di don Pietro Antonio Ruggiero, che dal 14 settembre 2013 si spende senza riserve per la piccola comunità gaglianese, è ormai ben noto ai più. L’eco delle sue opere pastorali è giunta fino al Vaticano. Da lì, alle 17,01 di lunedì scorso, è partita una telefonata di papa Francesco, durata circa dieci minuti, per congratularsi con l’arciprete di Gagliano per le belle iniziative proposte nel piccolo centro siciliano.

La notizia dell’insolita telefonata ha acceso di gioia gli animi dei cittadini e ricolmato di soddisfazione don Ruggiero. Uomo di grande cultura e di raffinata intelligenza, sin dal suo arrivo a Gagliano ha cercato di mantenere sempre viva la comunità, non solo dei fedeli, ma anche di quanti faticano ad avvicinarsi alla chiesa. In questo periodo di pandemia è riuscito a far sentire l’unione spirituale tra i gaglianesi impossibilitati a vivere la vita cristiana comunitaria. Solidarietà, spiritualità e cultura sono i filoni della sua opera di evangelizzazione. Costanti le dirette su Facebook per le celebrazioni eucaristiche e per le preghiere in ricorrenze liturgiche particolari. Molto toccanti sono state la Via Crucis in solitaria per le vie del paese con la reliquia della Santa Croce il Venerdì Santo, e la processione solitaria con la reliquia di San Cataldo per invocare la fine della pandemia. Ha esposto la copia autentica della Sacra Sindone ed effuso benedizioni al paese con il Sacramento. In questo periodo difficile ha coordinato le associazioni di volontariato, come la Misericordia per la consegna delle medicine a domicilio; o la Caritas per la distribuzione di ceste di cibo ai meno abbienti. La parrocchia inoltre ha istituto uno sportello di ascolto psicologico telefonico e verrà avviato anche un corso di specializzazione per l’elaborazione del lutto e per il disturbo post-traumatico da stress. I malati sono la sua priorità, infatti, in piena pandemia, ha chiesto al Papa di pregare per tutte le situazioni difficili.
Piacevolmente colpito dall’operato dell’arciprete, papa Francesco, con la sua telefonata, ha voluto ribadire la propria vicinanza, la stima e l’apprezzamento verso tutti i sacerdoti. Poi ha chiesto a padre Ruggiero se avesse bisogno di qualcosa e quest’ultimo ha risposto: “Sono sufficienti la sua preghiera e la sua benedizione, compresi questi segni di attenzione attraverso una semplice telefonata”. Emozione e stupore hanno invaso l’animo di don Ruggiero nel sentire, incredulo, la voce del papa al telefono, “soprattutto perché ha a cuore anche piccole realtà come le nostre – ha detto – Questa paterna attenzione del Santo Padre non è per me, ma per migliaia di sacerdoti che ovunque in questo tempo stanno operando per far sentire a tutti la presenza del Signore. E’ anche attenzione a tutte le persone che attraversano momenti di fatica particolare”.

Valentina La Ferrera


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