Il sindaco intanto ha annunciato l’apertura del Corso Umberto, chiuso al traffico veicolare per tutelare la salute pubblica, ma ha chiarito che il mancato rispetto delle regole sarà motivo di un nuovo provvedimento di chiusura; ha aggiunto inoltre che a partire dal 3 giugno saranno in vigore i nuovi orari di vigenza della ZTL, comunicati con post su Facebook e che dal 20 maggio verrà ripristinato il sistema di sosta a pagamento; intanto il leone bronzeo sulla rotonda all’ingresso Nord di Leonforte è stato illuminato con il Tricolore come la facciata del comune, di cui però il rosso tende all’arancione. Leonforte ha scoperto l’amor di Patria, grazie al Covid, e su molti balconi svetta la bandiera che ci ricorda di essere italiani, nonostante le differenze socio/economico fra Nord e Sud. Gli aiuti riservati alle Zone Rosse di Veneto e Lombardia non sono stati estesi alle quattro Zone Rosse siciliane, di cui due ennesi Agira e Troina. La pandemia in verità al Sud ha avuto poca diffusione e sebbene il paziente uno dell’ennese è stato leonfortese, i numeri sembrano ancora oggi contenuti. Rimane il sospetto che i casi siano stati sottostimati e spesso mal gestiti e aumenta la certezza che l’ospedale di Leonforte verrà toccato, per essere… chiuso? Si mormora di un Covid Center permanente mentre l’Umberto I a breve sarà free Covid Center. Le vicende sanitarie sono state motivo di scontro fra comuni e Asp e Regioni e Stato e ora che bisognerà rialzarsi dalle macerie sociali e sanitarie che succederà? Si discute di hub per l’ossigeno terapia, si pensa di specializzare la medicina territoriale per le nuove domande. In tutto ciò l’ospedale di Leonforte continuerà ad agonizzare per fornire argomenti propagandistici alla perenne campagna elettorale o troverà una nuova dimensione?
Gabriella Grasso