Riaperta collaborazione tra Aima e Centro Alzheimer di Piazza Armerina

Fra Centro Diurno Alzheimer presso “Ospedale M. Chiello” C.da Bellia, Piazza Armerina, diretto dal neurologo Claudio Millia e l’AIMA provinciale, rappresentata dal presidente Pietro Monastra riprende la collaborazione con l’impiego di operatori volontari del servizio civile per la realizzazione dei Progetti “Non dimenticare chi dimentica – assistenza al paziente affetto da demenza -Non dimenticare chi dimentica: Educare alla prevenzione e alla diagnosi precoce delle demenze”. L’Aima Enna si prefigge, attraverso volontari, per lo più familiari di pazienti, che vivono il problema della malattia, di diffondere sull’intero territorio provinciale la cultura dell’assistenza socio-sanitaria al malato di Alzheimer e alla famiglia, coinvolgendoli in tutte le più avanzate iniziative assistenziali, sperimentate a livello nazionale e internazionale. I due progetti, elaborati dagli esperti hanno come obiettivo quello di sviluppare sensibilità e acquisire conoscenze sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce delle diverse forme di demenza e di mantenere le capacità residue e di base della vita quotidiana in pazienti affetti da demenza e disturbi cognitivi, attraverso interventi riabilitativi tramite l’impiego di operatori volontari del servizio civile; condividono le finalità di assistenza socio sanitaria dei pazienti affetti da demenza; gli incontri e i contatti avvenuti sinora hanno consentito di prospettare dei possibili interventi di interesse comune. Le due parti convengono di stabilire una collaborazione per la realizzazione dei due progetti inseriti nel programma “Adulti e terza età in condizione di disagio” per l’impiego di operatori volontari in servizio civile; i progetti sono rivolti principalmente a pazienti con demenza e disturbi cognitivi, per la durata di 12 mesi; l’Aima fornirà supporto organizzativo all’iniziativa tramite i propri canali e fornirà materiale informativo già a disposizione (opuscoli, banner, roller up). Aima cercherà, e lo fa da sette anni, di invitare l’Azienda Sanitaria ad applicare le linee guida per la certificazione degli ammalati di Alzheimer, sino ad ora c’è stato un muro di gomma.