Sesta vittima: una giovane ospite di 29 anni dell’Oasi Maria SS di Troina a Catania per collasso cardiocircolatorio

Troina. “Zero contagi e un decesso da covid 19 in Sicilia”. L’hanno sentito i mattinieri, quelli che si alzano presto la mattina anche nei giorni di festa, poche ore fa ascoltando il notiziario regionale mentre si radevano la barba. Ma chi è quest’l’ultima vittima, in ordine di tempo? E’ una giovane ospite di 29 anni dell’Oasi Maria SS di Troina. In ossequio alle norme di deontologia professionale, non si fa il nome della sesta all’Oasi Maria SS, ma in paese si sa già chi è, e chi non è del paese la so anche perché su facebook ha già visto foto e la lunga serie di messaggi di cordoglio inviati alla mamma della giovane vittima. Ma il doloroso caso di questa giovane donna disabile suscita riflessioni su altri aspetti ben più seri di questi di deontologia del giornalismo. E sono aspetti che hanno a che fare con la subdola natura di questo nuovo virus, di cui i virologi non sono ancora venuti a capo, e con gli strumenti attualmente disponibili per individuarlo. La giovane disabile aveva contratto il virus due mesi fa, ma dopo due tamponi negativi n’è guarita e dimessa dall’ospedale. Quando tutto faceva pensare che la giovane disabile l’avesse vinta sul virus. La sfortunata ragazza è di nuovo ricoverata nel reparto malattie infettive di in un ospedale della provincia e da qui trasferita in un ospedale di Catania perché intanto le sue condizioni si erano aggravate. Lì, nel reparto di reparto di terapia intensiva dell’ospedale catanese, nonostante i tentativi di medici ed infermieri, la giovane disabile ha avuto la peggio.

Silvano Privitera


Aggiornamento: Il referto di decesso esclude che possa trattarsi di una vittima Covid-19. Alla ragazza, immunodepressa, sono stati praticati tre tamponi. Il primo all’Umberto I di Enna che ha dato esito negativo, il secondo all’arrivo al Garibaldi di Catania e ha dato anche quello esito negativo e un terzo post mortem del quale si apprende oggi e che ha dato, ancora una volta, esito negativo. Nel referto si parla di morte per collasso cardiocircolatorio legato alle gravi patologie di cui la ragazza soffriva.


Ad oggi tra pazienti e operatori della struttura Oasi Marisa SS non risulta alcun contagio.