Frode fiscale e riciclaggio per 1 mln: operazione della GdF di Enna, 4 indagati tra cui un imprenditore ed una donna di Nicosia

Quindici anni fa la sua famiglia fece arrestare un uomo di Cosa nostra che gli aveva chiesto una tangente per un appalto. Adesso Calogero Nocifora Amato, titolare di una ditta edile a Sant’Agata di Militello, è indagato con le accuse di riciclaggio internazionale, autoriciclaggio e false fatturazioni. E’ tra i coinvolti nell’operazione “Offshore cash” della guardia di finanza di Enna contro un’organizzazione criminale specializzata in false fatturazioni e riciclaggio. Le fiamme gialle hanno dato esecuzione a un provvedimento di sequestro emesso dal gip di Enna, nell’ambito di una indagine, con proiezioni internazionali, coordinata dalla procura diretta dal procuratore Massimo Palmieri. Oltre a Nocifora, che con la sua ditta “Amata srl” riciclava denaro attraverso false fatturazioni, sono indagati anche il commercialista Michele Nigrelli di Mistretta (provincia Messina) e mente dell’organizzazione con diversi precedenti specifici, Antonio Cusmà di Nicosia e titolare della ditta fantasma “Full service” che emetteva le fatture false. Il quarto indagato è una donna legata a Cusmà. Un giro d’affari da un milione di euro.
Ai quattro indagati, interessati da perquisizioni personali, domiciliari e locali, sono stati contestati, a vario titolo, delitti di riciclaggio internazionale, autoriciclaggio, associazione a delinquere, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
Ricostruito un giro d’affari milionario.
L’attività investigativa, coordinata dai sostituti procuratori Stefania Leonte e Francesco Lo Gerfo, ha permesso di accertare le attività di false fatturazioni e successivo riciclaggio su scala internazionale con il fine ultimo di schermare l’origine criminale dei proventi illeciti. Scoperto un vortice di fatture false e bonifici in transito sui conti della Full Service, la società cartiera di Cusmà con precedenti specifici, del settore della distribuzione di gasolio agricolo e amministratore di diverse società già in passato oggetto di attenzione da parte delle fiamme gialle ennesi: creava fittizie posizioni finanziarie al fine di ripulire centinaia di migliaia di euro mediante complesse operazioni di riciclaggio su conti correnti di istituti bancari maltesi e spagnoli. I capitali illeciti così trasferiti all’estero, anche con il concorso della donna indagata, venivano infine fatti rientrare in Italia attraverso una serie di movimentazioni.
Per ricostruire il flusso di denaro trasferito all’estero, è stata importante la cooperazione internazionale con le autorità maltesi e spagnole anche attraverso il II Reparto del Comando generale della Guardia di finanza. Il giro d’affari ricostruito dagli inquirenti ammonta a circa un milione di euro e oltre al sequestro penale dei profitti illeciti e alle varie contestazioni fiscali, sono al vaglio dei finanzieri ennesi ulteriori responsabilità e complicità sul territorio nazionale ed estero che potrebbero sfociare in altri provvedimenti cautelari (REP)