La “Villa Romana del Casale” aperta anche durante le ore serali… a chi gioverà?

Piazza Armerina. Questo il comunicato dell’Assessore Samonà:suggestioni nuove nell’inedito gioco di luci e ombre. Avvicinare l’offerta a un visitatore che unisce cultura e natura”. Il comunicato, sembrerebbe essere stato suggerito o comunque ripreso, da uno scorcio di quello già pubblicato da un altro assessore, più piccolo istituzionalmente parlando, lo scorso anno (2019), in occasione dell’evento canoro “Noa”, la quale, suo malgrado, venne per una serata all’insegna dell’integrazione fra i popoli e contemporaneamente, e quasi inconsapevolmente, a pubblicizzare l’apertura della “Villa Romana del Casale” di notte. L’evento si svolse con tanti punti interrogativi e con tanti costi zero per il comune di Piazza Armerina, che solo successivamente si trasformarono in somme a carico del comune. Ecco cosa dichiara l’Assessore Samonà: ”La visita della Villa Romana e dei suoi splendidi mosaici nella suggestione delle luci notturne offre, anche a chi già conosce il sito archeologico, la possibilità di apprezzarne la bellezza cogliendone le suggestioni offerte da un inedito gioco di luci e ombre. L’apertura dei luoghi d’arte durante le ore notturne rientra in una complessiva strategia di ampliamento della proposta turistico-culturale sulla quale è impegnato il governo Musumeci. Riaprire i luoghi della cultura, avvicinando l’offerta alla domanda, è il primo passo verso una gestione dei beni culturali che va incontro a un visitatore sempre più esigente, curioso e interessato a portare con sé dal viaggio un ampio bagaglio di emozioni. La visita notturna della villa del Casale – sottolinea l’assessore Samonà – non solo offre la possibilità a quanti lavorano durante il giorno di trovare un tempo per coltivare l’anima, ma consente di effettuare la visita agli scavi anche a quanti, cercando di coniugare cultura e natura, adoperano il tempo libero per dedicarsi alla scoperta delle bellezze naturali e paesaggistiche della Sicilia”. Bene, certo di ombre ce ne sono; le luci, sembrerebbe siano state pagate da una nota Associazione del comune di Piazza Armerina; le emozioni sono tante, ma così tante che viene da piangere per tutta la gestione del sito. A proposito dei siti: “Palermo – Non c’è accordo sull’apertura dei musei nei festivi e si va verso la chiusura dei siti culturali. Dalla riunione di oggi al dipartimento regionale dei Beni culturali è arrivata una fumata nera in merito alla possibilità di trovare un accordo per derogare al limite annuo di un terzo dei festivi durante i quali i regionali possono lavorare, limite previsto dal contratto (fonte La Sicilia 20/07/2020).

Certo, non sappiamo se questa notizia coinvolgerebbe anche il sito di Piazza Armerina “a gestione privata”, di sicuro questa notizia, e fino ad accordo, stopperebbe questo comunicato. E di Morgantina? Perché in questo comunicato non viene più menzionata? Sarebbe sott’intensa l’apertura serale contestualmente alla Villa Romana del Casale? Se così non fosse, quando si prenota la visita notturna online, prenoto entrambe, singolarmente… gli euro 10 di ingresso?… Comunque vada, tutto ciò dovrebbe far ripartire il turismo nella città dei mosaici, checchè sene dica però, nelle dodici fiere internazionali e non, la città di Piazza Armerina non è stata pubblicizzata, è stata promossa la Villa romana del Casale in quanto bene UNESCO facente parte della rete di tre siti Unesco, tra i sette, collegati tra loro nella promozione turistica del Consorzio Val di Noto, cioè: le otto città del tardo barocco della Sicilia orientale, Caltagirone, Militello in Val di Catania, Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa e Scicli. Poi abbiamo Siracura e la Necropoli rupestre sul fiume Pantalica ed infine la Villa Romana del Casale… e non Piazza Armerina, che cede al Consorzio la sua Villa e che alla Regione tutti gli introiti delle visite. E allora perché, vista la vicinanza, con il governo Musumeci, non richiedere che parte degli introiti vengano nuovamente versate nelle casse dell’ente? Organizzare eventi a spese del comune, un comune in dissesto, per promuovere la cultura, la natura e le emozioni a favore della regione non auspicherebbe nulla di produttivo a livello economico  per la città. Non bisogna dimenticare anche che, la società “ Civita Sicilia srl”, è stata finanziata con un milione di Euro dal Ministero dei Beni Culturali e centomila euro dalla Regione Siciliana, per effettuare la “revisione” dei piani di gestione dei tre siti Unesco compresa la Villa del Casale, e decidere ed organizzare anche la diffusione della conoscenza del Patrimonio Unesco all’interno delle stesse Comunità locali e per la fruizione turistica. Quindi, è davvero convinta l’amministrazione Cammarata che tutto ciò, tutta questa enfasi nel pubblicizzare l’apertura di notte della Villa Romana possa avere un ritorno economico per la città di Piazza Armerina? O resteranno solo ombre e luci?

Anna Zagara