L’introduzione sul mercato di carni macellate provenienti da allevamenti sottoposti abusivamente a trattamenti terapeutici, costituisce un potenziale pericolo per la salute umana, poiché non vengono garantiti i tempi di sospensione necessari affinché i principi attivi divengano innocui nel momento in cui il prodotto giunge sulle tavole dei consumatori. Proprio in questo caso, infatti, i farmaci venivano somministrati sommariamente al bestiame direttamente dall’allevatore senza la preventiva visita veterinaria, pertanto è stato denunciato all’autorità giudiziaria.
L’acquisto di farmaci, ancorchè per uso veterinario, su piattaforme web dedicate all’e-commerce non è consentito nel momento in cui questi riguardano specialità medicinali non riconosciute in ambito nazionale e soprattutto quando per somministrarli è richiesto il preventivo controllo medico veterinario.
I capi di bestiame sono stati posti sotto sequestro sanitario per svolgere i necessari accertamenti al fine di constatare lo stato di salubrità degli animali e l’eventuale contaminazione con residui di sostanze chimiche che potrebbero essere dannose per la salute pubblica.
Ulteriore denuncia è scattata nei confronti di un altro allevatore presso un’azienda agricola del versante nord-etneo, ove i militari hanno scoperto diverse confezioni di farmaci per uso veterinario procurati “clandestinamente” dall’allevatore, eludendo i consueti canali commerciali con il coinvolgimento di un medico veterinario compiacente.
I carabinieri del NAS vigilano costantemente sul fenomeno, monitorando attentamente i siti internet, in aderenza al cosiddetto “Piano Nazionale Residui” predisposto dal Ministero della Salute al fine di scoprire l’utilizzo di sostanze vietate e la somministrazione abusiva di sostanze autorizzate, ovvero per verificare la conformità dei residui di medicinali veterinari entro i limiti massimi fissati dalla normativa nazionale e comunitaria.