Soldi al sito UNESCO di Piazza Armerina, ma Samonà forse non sa….

“I siti UNESCO non sono i soli ad aver subito un danno economico dalla chiusura dovuta all’emergenza coronavirus – sottolinea l’Assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà – sono, però, quelli su cui la Regione Siciliana ha puntato come attrattori culturali per rilanciare l’immagine e l’economia della Sicilia. L’inclusione di un sito nel Patrimonio UNESCO costituisce un potente fattore di richiamo turistico e, al tempo stesso, la frequentazione degli stessi da parte dei visitatori svolge un ruolo fondamentale nella protezione e nella valorizzazione di tali siti. Dall’analisi statistica – mette in luce l’assessore Samonà – emerge, infatti, che la maggior parte dei siti del patrimonio UNESCO sono anche tra le mete più visitate dai turisti stranieri e che il “turismo culturale”, anche in tempi di Covid, continua ad essere uno dei motori principali che determina gli spostamenti di un gran numero di persone. Motivi che hanno spinto, sin da subito, il Governo Regionale ad intervenire per garantire la continuità nelle attività di gestione dei siti messi a dura prova dai pesanti effetti del Covid”. Ecco quanto dichiarato dall’Assessore Regionale Samonà. Un contributo straordinario di poco più di un milione e 700 mila euro, é stato assegnato dall’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana ai siti del patrimonio UNESCO della Sicilia. Queste somme, previste dalla legge di stabilità Regionale n.9/2020, sono state assegnate per colmare le perdite causa Covid. Le risorse sono state ripartite tenendo conto degli ingressi dello scorso anno, 2019, ed è già stata decisa la destinazione per gli interventi, anche questi già individuati, previa presentazione di specifici progetti e comunque inerenti la valorizzazione degli stessi siti archeologici.
Benissimo, bellissimo, altissimo, già, perché il territorio del comune di Piazza Armerina ospita uno dei siti Unesco, la Villa Romana del Casale, al quale è stata destinata la somma di, non lo sappiamo ancora, ma l’area Archeologica della Villa Romana del Casale, beneficerà di questa ripartizione. L’unico problema è che queste somme verranno erogate solo se presentati i progetti di interventi per la valorizzazione del sito. Ma sì, e che ci vuole a presentare un progetto? Dovete sapere che, sempre il sito “ricadente nel comune di Piazza Armerina”, era stato assegnatario di una somma di circa 10.000.000 di euro per intervento sui mosaici e per interventi strutturali e nuove coperture. La graduatoria approvata, assegnava la somma con DDG 4345 del 18/2018, linea di intervento 6.7.1 e 6.7.2 del PO FESR 2014/2020. Bene, benissimo, levissimo, altissimo, forse il Direttore, ma il progetto necessita di integrazione che viene richiesta dall’Assessorato dei BB.CC. con decreto del 2019 n.8656, e quindi è qui che casca l’asino. Con ulteriore decreto lo stesso Assessorato, notifica un “preavviso di archiviazione”, prot. 10723 del 22/02/2019. A maggio del 2019, esattamente il 28/05/2019, con D.D.G n.2389, il progetto di restauro “viene REVOCATO”, ecco con quale motivazione… NON E’ STATA PRESENTATA L’INTEGRAZIONE RICHIESTA… Ma come si può!!! si dovrebbe pensare male sulla motivazione? Chi doveva presentare l’integrazione? Ehhh vabbè, tutti quanti lo sanno… La situazione ormai è irreversibile ed il finanziamento perso, così come ha già dichiarato l’Onorevole Lantieri, che peraltro smentiva quanto dichiarato, qualche mese orsono, dal Direttore del Parco Arch. Calascibetta…”tutto apposto, non manca più nessuno, forse non si vedono i due liocorni”… ma tranquilli, la città dei mosaici è famosa anche per aver dato lustro a diversi “salvatori della patria”… vabbè io sono molto giovane non me ne ricordo posto ora, però accetto l’aiutino da casa… Torniamo a chi proverà a salvare la patria. E’ proprio di questi giorni l’appello dell’assessore al verde pubblico ed al turismo del comune di Piazza Armerina, “chiede che se ne parli in consiglio comunale”, e chiede al Presidente del Consiglio di “convocare in seduta urgente e straordinaria il Consenso Civico”, (ma forse intendeva conssèsso… adunanza di persone autorevoli) avente all’o.d.g. il primo punto lo salto, vado al secondo punto richiesto dall’assessore che è:” istituire apposita Commissione Consiliare per recarsi all’Assessorato Regionale BB.CC. e I.S. per chiedere una accelerazione sull’iter burocratico, per consentire gli interventi dovuti, e comunque ormai improcrastinabili, fermo restando che trattasi di un bene sotto tutela UNESCO e di responsabilità, preservazione e competenza gestionale primarie della stessa Regione Siciliana”. Quindi, per recarsi all’Assessorato Regionale BB.CC, si deve istituire apposita commissione consiliare, ma stiamo parlando dello stesso assessore che vantava conoscenze elevate alla Regione? La commissione consiliare servirebbe per chiedere una accelerazione sull’iter burocratico, ma quale iter se il finanziamento non è più cantierabile? Ah sì, per consentire gli interventi dovuti, ma quali interventi si potranno fare senza soldi? Ahhh scusate, però dichiara anche che gli stessi interventi sono “comunque ormai improcrastinabili”, mi…ia menomale lo ha capito che non si può fare più niente. E allora a cosa servirebbe questa commissione? Eh niente, conclude dichiarando che: “fermo restando che trattasi di un bene sotto tutela UNESCO e di responsabilità, preservazione e competenza gestionale primarie della stessa Regione Siciliana”… Ahhhh, appunto. Tutti salvi, nessun pericolo, la Villa Romana del Casale è della Regione e deve essere la regione ad occuparsene. L’unico, o magari uno dei diversi, che avrebbe dovuto provvedere in tal senso, dovrebbe essere il Direttore del Parco??? lui e chi per lui dovrà risponderne. Quindi, mio caro Assessore Samonà, Le consiglierei di occuparsi, in questi casi, in primis del personale autorevole nominato dalla politica che “è assente per motivi personali”, in secundis rebus, delle belle iniziative governative con a seguito elargizione di denaro che non verrebbe mai speso, e poi magari un approfondimento di qualche pratica con oggetto “finanziamenti siti UNESCO”, non sarebbe male.

Anna Zagara