Rinviato a giudizio giovane della costa d’Avorio aveva molestato, aggredito e picchiato una donna ennese con la quale era stato fidanzato

Quella di Maria, il nome è di fantasia, una donna che vive e lavora in un paese della provincia di Enna, è una storia di quelle che potevano diventare l’ennesimo femminicidio in un Italia che registra, dall’inizio dell’anno, ad oggi 49 vittime. Il GUP di Caltanissetta, infatti, ha rinviato a giudizio un giovane della costa d’Avorio, con l’accusa di avere molestato, aggredito e picchiato Maria, la donna con la quale era stato fidanzato per un anno. Una relazione come tante, l’innamoramento e la speranza di costruire un futuro, corrosa, da subito, da una gelosia ossessiva. “E’ difficile denunciare – dice Maria, che dopo essere stata picchiata con un bastone, ha deciso di chiamare la polizia e denunciare l’ex fidanzato – E’ difficile perchè quando sei dentro la storia, pur comprendendo che quello che vivi è sbagliato, trovi mille giustificazioni a comportamenti ingiustificabili. E non è vero che i femminicidi sono il culmine di storie con uomini violenti, che picchiano quotidianamente le loro compagne. La violenza, quella psicologica, che io ho subito, è ancora peggiore perchè ti mette paura, ti fa diventare insicura. Ti annienta”. Maria è un fiume in piena quando racconta di continue videochiamate di controllo, quando ripensa di essere stata chiusa a chiave in casa dal proprio compagno che non si fidava di lei, delle continue accuse di tradimento. Un gorgo infernale dal quale è riuscita ad uscire grazie anche all’appoggio dell’Associazione Co.Tu.Le.Vi, , Contro tutte le violenze, ammessa come parte civile nel giudizio contro l’ivoriano e rappresentata dall’avvocato Patrizia Di Mattia, cosi come è stata ammessa la parte civile di Maria, con l’avvocato Eleanna Parasiliti Molica. “Oggi ripensando a quello che ho vissuto mi dico che è andata bene – dice la donna che per anni ha dovuto fare ricorso al sostegno di uno psicologo per i continui attacchi di panico e ansia che questa storia le provocato. Ma alla fine il coraggio, Maria, così minuta ma così forte, lo ha trovato. In extremis, quando al termine dell’ennesimo incontro chiarificatore con l’ex fidanzato, che non accettava la fine della loro relazione, è stata aggredita e picchiata con un bastone. Si, è stata fortunata e coraggiosa a chiamare la polizia prima che succedesse l’irreparabile. “Io voglio solo giustizia – dice – per me e per le tante donne che vivono questo inferno, paralizzate dalla paura”.