Procura Repubblica e Questura Enna indagano sul caso della disabile incinta vittima di stupro all’Irccs dell’Oasi Maria SS di Troina

Troina. Come un fulmine a ciel sereno, è piombata nella tarda mattinata in paese la notizia della disabile con gravi problemi mentali ricoverata all’Oasi Maria SS incinta dall’aprile di quest’anno. Deve essere accaduto durante il lockdown, quando la disabile era positiva al covid e, per il focolaio pandemico accesosi all’Oasi Maria SS, da Troina, dichiarata zona rossa per tutto il mese di aprile, non si poteva uscire e neppure si poteva entrare a Troina. Sul caso della disabile incinta la Procura di Enna aperto un fascicolo per violenza sessuale. Che si tratti di violenza sessuale o stupro, non ci sono dubbi, considerate le condizioni della vittima. La squadra mobile della Questura di Enna ha in questi giorni parlato con gli operatori che, per ragioni di lavoro, hanno avuto contatti con la disabile, per cercare di ricostruire come sono andati i fatti. O sarebbe meglio, per dirla alla maniera di Gadda, “il fattaccio”. Che non ci voleva proprio, dopo quello che l’Oasi, in tutte le sue articolazioni, ha passato, e sta passando, per essere stata il più virulento focolaio di pandemia da covid 19 in Sicilia.
La notizia ha suscitato un forte e comprensibile sgomento nella gente del paese, ma soprattutto nei dipendenti dell’Oasi, che svolgono un impegnativo e delicato lavoro di cura dei disabili con dedizione e serietà. L’impatto è talmente forte sui 700 dipendenti dell’Oasi, che tutti hanno difficoltà a parlarne. Succede quando ti capita all’improvviso, senza che te l’aspetti, una disgrazia, come una mazzata tra capo e collo da dietro le spalle. Pur volendo mantenere un comprensibile stretto riserbo sull’intera vicenda, l’Irccs Oasi Maria SS non può sottarsi a dire la sua e lo fa con il comunicato diffuso pochi minuti fa. Dopo ormai consuete manifestazioni di fiducia nell’azione della magistratura, nel suo comunicato l’Irccs scrive che “qualora dall’inchiesta dovessero emergere responsabilità dirette, ovvero un coinvolgimento da parte di personale interno, l’Istituto adotterà tutti i provvedimenti del caso”. Nel comunicato leggiamo che l’Irccs si costituirà parte civile, ritenendosi “parte lesa in questa triste e dolorosa vicenda, che ha sorpreso e sconvolto la dirigenza e il personale, che svolge con responsabilità il proprio lavoro”. Appresa la notizia della disabile incinta, anche Elena Pagana, deputata all’Ars del gruppo Attiva Sicilia, che è di Troina, ha voluto dire la sua rendendo noto di “aver chiesto all’assessore alla Salute di disporre un’immediata ispezione e di auspicare che, in tempi rapidi, venga accertata la dinamica dei fatti e vengano individuati eventuali responsabili e responsabilità”

Silvano Privitera